Vietati abbracci alla mamma e finale dei Mondiali: i "cinghialotti" dall'isolamento alla quarantena

In osservazione "fino a mercoledì" per precauzione. E salta anche l'invito in Russia

Vietati abbracci alla mamma e finale dei Mondiali: i "cinghialotti" dall'isolamento alla quarantena

Dalla bolla alla bolla. Dal fango al plexiglass a separarli ancora dal mondo. Dopo diciotto giorni, intrappolati nell'abisso della terra, tra fango e pipistrelli a far paura, nel buio che fa venir voglia di piangere, i ragazzini miracolati sono passati dalla prigionia della grotta alla precauzione della quarantena. Messi al sicuro lontano da tutti, ombrelli anche sulle barelle a proteggerne la privacy, nessun contatto con il fuori. E niente abbracci per favore con la mamma che piange e stringe al petto la foto di quel figlio appena resuscitato dalla Terra. I rischi di infezione sono troppo alti. Diciotto giorni in una caverna hanno fiaccato questi giovani calciatori; sono malnutriti e debolissimi, due di loro hanno un inizio di infezione ai polmoni. E tutti loro, come oggetti fragilissimi, vengono trattati. Travasati dal fango al contenitore sterile dell'ospedale per tornare a vivere sopra a quella terra che li aveva ingoiati. E per ora, frastornati e felici, con le mani giunte a ringraziare il mondo interno, dovranno portar pazienza, e aspettano di esaudire piccoli grandi desideri, che sanno di riso al basilico e dolci. I ragazzi salvati tra domenica e lunedì, tra i 12 e i 16 anni, hanno chiesto di poter mangiare della cioccolata. Chissà quante volte l'avranno sognata quando avevano fame nella caverna.

«Almeno fino a mercoledì staranno in isolamento, lontano da tutti», dicono i medici. Tempo che serve a risanare. A irrobustirsi dopo la debilitazione, gambette secchissime immobili. Nei reparti di riabilitazione i ragazzi tirati fuori domenica e lunedì riescono a stare in piedi regolarmente e a camminare attorno ai letti. Nell'ospedale dove sono stati ricoverati per gli accertamenti hanno ricevuto la visita dei loro familiari, che però si sono dovuti fermare dietro a una lastra di vetro per prevenire la possibilità di infezioni. Ma, assicurano i sanitari, «tutti i ragazzi hanno un buon sistema immunitario proprio perché sono degli sportivi».

Eppure l'attesa costa. Ad esempio, è sfumato un invito eccellente che avevano ricevuto da Gianni Infantino, presidente della Fifa. L'organo di governo del calcio mondiale, aveva invitato i 12 ragazzi e l'allenatore in Russia per vedere la finale dei Mondiali: non potranno però andarci, perché dovranno rimanere in ospedale almeno una settimana e la finale è domenica. La Fifa ha detto che penserà comunque a un evento a cui invitarli, e intanto la squadra inglese del Manchester United li ha già invitati a vedere una partita all'Old Trafford la prossima stagione. Tempo che scorre, fuori dalla grotta c'era la scuola e il rischio di perdere l'anno. Ma il preside ha promesso che sarà fatto di tutto affinché gli studenti non perdano l'anno scolastico nonostante il lungo periodo perso a causa della calamità.

Si guarda avanti, «Il piano adesso è di trasformare la grotta in un'attrazione turistica internazionale» dice il Guardian, presente alla conferenza stampa. E chissà se dalla bolla da cui sono costrettia rimanere avranno saputo che anche Hollywood si è accorta di loro, di questa pazza, miracolosa avventura e già prepara un film.

Michael Scott e Adam Smith, produttori americani, hanno già fatto un sopralluogo là dove sorge la grotta di Tham Luang. «È una storia che ispira - ha detto a Usa Today Scott, lui che è sposato con una thailandese, compagna di classe di Saman Kunan, il Navy Seal morto giovedì scorso nei soccorsi che il paese lo adora già come un eroe.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica