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"Vietato innamorarsi". Un caso in Danimarca la stretta sull'ergastolo

Il governo impedirà ai detenuti nuove relazioni nei primi 10 anni. Stop pure a permessi e lettere

"Vietato innamorarsi" Un caso in Danimarca la stretta sull'ergastolo

Niente Cupido per gli ergastolani in Danimarca. Da gennaio del nuovo anno, quasi certamente si aggiungerà al «fine pena mai» un altro supplizio: il divieto di avviare nuove relazioni sentimentali in carcere, almeno per i primi dieci anni di detenzione. Un disegno di legge del governo guidato dalla premier socialdemocratica Mette Frederiksen prevede che i contatti degli ergastolani, al telefono, per corrispondenza oppure on-line, siano contingentati alle persone che i detenuti conoscevano prima del loro ingresso in cella. Vietato anche pubblicare liberamente post, commenti o riferimenti ai propri reati sui social media oppure discuterli su podcast. «No» anche ai permessi di uscita prima di aver scontato dieci anni di carcere.

La ragione della stretta? Il rischio che da dietro le sbarre i galeotti appaiano nelle vesti di affascinanti geni del male o al contrario prendano le sembianze di vittime di un sistema troppo oppressivo, finendo per generare attenzione e curiosità, specie su giovani menti facilmente suggestionabili. Caso emblematico, che ha mosso in direzione della nuova normativa, quello di una diciassettenne che si è innamorata dell'inventore Peter Madsen, proprio mentre il killer è ancora in prigione per scontare l'ergastolo per l'omicidio della giornalista Kim Wall nel 2017, il cui corpo fu fatto a pezzi dopo l'invito di lui per un'intervista a bordo del suo sottomarino.

«Negli ultimi anni - ha spiegato il ministro della Giustizia, Nick Haekkerup - abbiamo visto esempi sgradevoli di prigionieri che hanno commesso crimini vili e hanno contattato giovani per ottenere la loro simpatia e attenzione». Le carceri non dovrebbero fungere da «centri di incontri o piattaforme mediatiche per vantarsi di crimini», ha aggiunto il Guardasigilli. Il fenomeno «deve ovviamente essere fermato». Per farlo, le forze parlamentari danesi sembrano fermamente intenzionate a unirsi, con il centrodestra pronto a sostenere il provvedimento del governo di minoranza di centrosinistra. La limitazione trova dunque tutti d'accordo e, pur rappresentando un passo indietro per gli ergastolani danesi, è sempre un passo avanti se vista dai detenuti italiani, a cui non viene concessa alcuna forma di affettività, nemmeno se preesistente all'accesso in carcere, come invece accade in Spagna.

Grazie al regime finora in vigore in Danimarca, l'inventore-killer Madsen si è persino sposato. Se nel 2017 si era innamorata di lui la diciassettenne Cammilla Kürstein, nel 2020 è toccato all'artista russa Jenny Curpen, 39 anni, di stanza in Finlandia, con l'amore tra i due suggellato da un matrimonio proprio l'anno scorso.

Come prevedibile, il cambio della normativa fa discutere ed è contestato quanto meno dalle associazioni per i diritti umani, nonostante la politica si muova unita. Secondo Jens Elo Rytter, esperto del settore dell'università di Copenaghen, il divieto «interferisce con il diritto del detenuto a una vita privata» mentre lo stop alle pubblicazioni di dichiarazioni pubbliche «rischia di trasformarsi in un caso di censura», pur riguardando gli ergastolani. Eppure famosi o meno conosciuti, i detenuti - specie quelli condannati al carcere a vita - evidentemente esercitano un fascino all'esterno delle mura del carcere sul quale il governo di Copenaghen intende mettere una pezza.

Al cuore, sperano i legislatori danesi, è meglio che si comandi.

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