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Il Viminale lancia l'allarme: violenti pronti ai disordini

Il ministro Piantedosi: "I professionisti della sommossa si stanno organizzando". E la Sapienza viene occupata

Il Viminale lancia l'allarme: violenti pronti ai disordini

La paura fa paura. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi anticipa la prima potenziale emergenza con cui dovrà fare i conti inaugurando l'anno accademico della Scuola superiore di polizia. Ricordando come «la tenuta socio-economica» del Paese sia uno dei temi «che ci impegnerà nei mesi futuri». Oggi, avverte il neo-ministro, «la domanda di sicurezza si riespande su altri versanti» e tra questi «i settori che richiedono di curare la paura della cittadinanza». Il problema, anzi i problemi, sono quelli endemici di questi anni difficili, che Piantedosi riassume in tre temi: «La crisi socio-economica, l'invecchiamento della popolazione e il degrado urbano nella città». Problemi complessi da affrontare e soprattutto sensibili per la popolazione, criticità che, spiega Piantedosi, «generano paura e sono fenomeni di cui dobbiamo farci carico». Anche perché il rischio, continua il ministro, è quello delle «strumentalizzazioni della paura», un fenomeno al quale «dobbiamo fare attenzione» e che lui stesso, quando era prefetto nella capitale, ha potuto sperimentare direttamente, «nel periodo pandemico».

L'allerta insomma, ricorda Piantedosi, va tenuta alta, anche per scongiurare un «avvitamento della protesta di cui abbiamo già qualche segnale». Il riferimento sembra diretto anche alle «intemperanze» e alle provocazioni seguite all'insediamento del governo, tra striscioni irridenti, manichini, stelle a cinque punte e scritte offensive, oltre che ai timori dell'arrivo di un «autunno caldo» che potrebbe andare al di là delle legittime manifestazioni di dissenso o di protesta sociale. Ma a una domanda diretta, Piantedosi esclude che parlando di «strumentalizzazione» si volesse riferire agli scontri tra polizia e studenti dei collettivi di sinistra alla Sapienza. A smentire le sue rassicurazioni, però, intervengono i ragazzi di Scienze politiche che proprio ieri hanno iniziato a occupare la facoltà. E i motivi del gesto risiedono proprio nella reazione alle «violente cariche sugli studenti che manifestavano» alla Sapienza «contro la presenza dei fascisti e dei reazionari a Scienze Politiche». Inoltre chiedono le dimissioni della rettrice Polimeni. «Ci sono le analisi che ci dicono che qualcuno sta provando ad organizzarsi - dice poi in serata, ospite di Porta a porta, il ministro -. Manteniamo alta l'attenzione, c'è chi strumentalizza per professione: professionisti della sommossa che noi però monitoriamo e teniamo sotto attenzione». Anche nel corso della riunione del Comitato, Piantedosi ha parlato di «rischi legati ai tentativi di strumentalizzazione del malcontento delle categorie più penalizzate dalla congiuntura economica e al variegato fronte contestativo». Sembra insomma che ci sia già una prima emergenza per il Viminale e per il suo nuovo titolare.

Al Comitato si è parlato poi di immigrazione. Nei primi dieci mesi dell'anno, sono arrivati in Italia 80mila migranti (79.647) in poco più di duemila sbarchi (2.044). Una crescita del 50,78 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021. Più arrivi soprattutto da Turchia (+43% rispetto al 2021), Tunisia (+25%) e soprattutto Libia (+75,83 per cento), qui come conseguenza, spiega il ministero dell'Interno, del «protrarsi della situazione di instabilità interna».

La soluzione? Un piano che coinvolga Ue e Paesi di origine e transito dei flussi, per regolare questi ultimi tramite canali legali ripartendo le quote tra i Paesi dell'Unione Europea».

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