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Silvestri risponde a Sgarbi: "Meschino? Libero di scegliere gli interlocutori"

Guido Silvestri ha replicato alle accuse di Vittorio Sgarbi per la sua assenza al convegno sul Covid in Senato, a cui parteciperanno anche Tarro, Zangrillo e Bassetti

Silvestri risponde a Sgarbi: "Meschino? Libero di scegliere gli interlocutori"

Lunedì 27 luglio in Senato è previsto un convegno a tema coronavirus per dibattere sulla situazione attuale, passata e futura legata all'epidemia. "Covid-19 in Italia. Tra informazione, scienza e diritti", sarà un incontro scientifico tra alcuni dei massimi virologi, infettivologi ed esperti del Paese, che negli ultimi mesi hanno visto e combattuto in prima linea durante la gravissima emergenza sanitaria. Con loro presenti anche Matteo Salvini e Vittorio Sgarbi. Quest'ultimo, in un'intervista rilasciata al quotidiano Il Tempo, si è duramente scagliato contro il virologo Guido Silvestri.

"Mi pare meschino non venire per Tarro", ha commentato Vittorio Sgarbi in riferimento al rifiuto di Silvestri di partecipare al convegno organizzato nel neonato Osservatorio permanente sulle libertà fondamentali. Le parole del critico d'arte non sono evidentemente piaciute a Guido Silvestri, che quest'oggi ha voluto replicare con una nota affidata al suo profilo Facebook. "Vittorio Sgarbi, storico dell'arte e deputato della Repubblica, dice che sono un 'meschino' perché mi sono rifiutato di andare ad un convegno a cui partecipano soggetti che hanno propagandato nozioni pseudo-scientifiche", ha esordito Silvestri. Il riferimento è agli altri suoi colleghi che, invece, si sono detti ben disposti ad argomentare le loro tesi in materia Covid. Tra loro ci sono Tarro, Zangrillo, Gismondo e Bassetti, alcuni dei medici che negli ultimi mesi sono spesso apparsi in tv per rassicurare la popolazione e dare indicazioni su come affrontare l'emergenza.

"Curiosamente l'associazione che organizza l'evento si chiama 'Osservatorio permanente sulle libertà fondamentali'. Evidentemente, secondo Sgarbi, tra questa libertà, non c'è quella di scegliersi i propri interlocutori. E così, dopo questo insulto, di motivi per non andarci, a quel convegno, ce ne sono due anziché uno", ha concluso Guido Silvestri, che non ci sta a essere definito "meschino". Questa sollevata da Silvestri non è l'unica polemica attorno al convegno di lunedì in Senato, già sconfessato dal Patto della scienza, che ha ammonito contro "l’uso della scienza e della pandemia a fini elettorali".

A presiedere il comitato del Patto per la scienza c'è Pierluigi Lopalco, neo-dimissionario, attualmente in corsa con Michele Emiliano per le regionali in Puglia. 10 giorni fa, prima ancora delle polemiche, Matteo Bassetti ha deciso di uscire dal Patto della scienza: "Sono un uomo libero e non vedo dove sia il problema. Non è un Patto che mi dice quello che devo dire”". Secondo il direttore della Clinica malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, che ha visto con i suoi occhi la devastazione del Covid, quello del Patto della Scienza è un "atteggiamento da Catone", noto censore. "Il sedicente Patto trasversale per la scienza, con il suo presidente Lo Palco, candidato per il Pd alle prossime elezioni regionali e fintamente dimissionario, si è messo a parlare di finalità elettorali. Le loro, se mai", ha detto Vittorio Sgarbi nell'intervista a Il Tempo in merito alla polemica sull'uso elettorale della malattia.

Non è tardata la contro replica di Vittorio Sgarbi alle dure paroledi Guido Silvestri: "Il dottor Silvestri ha un'idea strana della libertà e, come alcuni esponenti del patto trasversale per la scienza, è convinto di avere certezze indiscutibili, giudicando le opinioni degli altri 'nozioni pseudoscientifiche'. Sarebbe interessante capire la sua idea della scienza che, per Silvestri, è evidentemente solo la sua. Probabilmente ha capito male". Il deputato e critico d'arte, poi, rivendica la sua scelta di invitarlo come relatore al pari degli altri esperti: "Io l'ho invitato per la considerazione che ho delle sue idee, che rappresenterò, facendole mie, al Senato, dove si svolge non un convegno, non un seminario e dove non ci sono discussioni e interlocutori. Ognuno, come in aula, fa il suo intervento, non dibatte, non dialoga. Non gli ho infatti proposto di 'scegliersi' gli interlocutori ma, attraverso un suo collega, l'onorevole Marco Bella del Movimento 5 stelle, di fare un intervento solitario via Skype, come contributo non da discutere ma da conoscere". La chiusura della nota di Vittorio Sgarbi è al tempo stesso dura e ironica: "n ogni caso, sappia per provvedersi della necessaria umiltà della scienza , che alcuni mi hanno detto: 'Silvestri propaganda nozioni pseudoscientifiche'. Se ne faccia una ragione.

Chi la fa l'aspetti".

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