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Virus governo: in un anno triplicati gli sbarchi

Il governo continua a fare orecchie da mercante sulla questione migranti che torna a far discutere l'Italia.

Virus governo: in un anno triplicati gli sbarchi

Il governo continua a fare orecchie da mercante sulla questione migranti che torna a far discutere l'Italia.

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando approdarono sulle coste siciliane 1.561 migranti (tra il 1 gennaio e il 29 maggio), in questo 2020 ne sono arrivati 5.024, ovvero tre volte e mezzo il numero del 2019. Nonostante il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, nel periodo di chiusura per Covid-19, avesse informato che i porti italiani non erano sicuri a causa della pandemia, gli immigrati hanno continuato a partire dalle coste del Nord Africa, non solo libiche, ma anche tunisine e algerine. D'altronde, la sanatoria di 200mila extracomunitari voluta dal ministro Teresa Bellanova e portata avanti dal governo, ha comportato che in alcuni Paesi si diffondesse la voce che in Italia chi arriva avrà un lavoro e sarà regolarizzato. Questo ha fatto sì che tutti i nuovi sbarcati, molti dei quali dovrebbero fare la quarantena obbligatoria negli hotspot o nei centri di accoglienza della Sicilia o ancora sulla Moby Zaza, la nave che ci costa un milione di euro al mese, se possono fuggono e girano liberamente per lo Stivale, rischiando di contagiare i cittadini. Lo ha annunciato anche l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini, che nei giorni scorsi ha scritto: «Decine di immigrati in fuga dalla quarantena in provincia di Agrigento: il governo spalanca i porti a migliaia di clandestini e non è in grado di controllarli, mettendo a rischio la salute di tutti. Dal primo gennaio al 28 maggio 2019 si contavano 1.490 sbarchi, contro i 4.838 dello stesso periodo di quest'anno. Governo di complici o di incapaci?».

Negli ultimi tre giorni, infatti, i migranti arrivati sono almeno 250. Il tutto mentre le Ong tornano alla carica e invocano nuovi «salvataggi», anziché disincentivare la gente a partire. Intanto, i media pro sbarchi raccontano di torture nelle carceri libiche e Sea Watch gioisce per la condanna a 20 anni dei tre torturatori libici fermati lo scorso anno. Senza ricordarsi di indicare, però, che furono traghettati in Italia proprio dalla loro nave, allora capitanata da Carola Rackete, la paladina dei buonisti che voleva cancellare i social di Salvini.

La realtà è che l'Italia, in questa fase 2, si sta nuovamente riempendo di migranti, lasciati liberi di girare senza che nessuno imponga loro distanziamento o dispositivi di protezione personale.

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