Economia

Il virus infetta anche le Borse, crolla Milano -5,4%. E dai listini europei «svaniscono» 352 miliardi

Piazza Affari brucia 30 miliardi, forte calo per banche e lusso. Risale lo spread

Il virus infetta anche le Borse, crolla Milano -5,4%. E dai listini europei «svaniscono» 352 miliardi

Adesso il coronavirus fa paura anche a loro, a quei mercati finanziari che per settimane avevano fatto finta di essere sani e di poter giocare tutta un'altra partita. L'illusione di un'epidemia circoscritta e domabile, e dunque portatrice di pochi danni economici, è finita ieri, quando in onda è andato il copione dei giorni neri. Anzi, nerissimi: raffiche di sospensioni per eccesso di ribasso ovunque e indici azionari accartocciati come fuscelli hanno scandito una ritirata disordinata e collettiva, molto simile al panico.

Così, la contabilità cimiteriale che fino alla scorsa settimane riempiva solo i bollettini sanitari, è la stessa che ora colpisce i listini finanziari. L'Europa delle Borse ha polverizzato in poche ore una ricchezza pari a 352 miliardi di euro, la sintesi di un ribasso medio di oltre il 3,8% dello Stoxx600 che ingloba però picchi negativi come quello di Piazza Affari, crollata del 5,43% nella peggior seduta degli ultimi quattro anni che ha visto la capitalizzazione dimagrire di 30 miliardi. Fra i più colpiti, i titoli su cui con maggior forza impatterà il propagarsi del virus in Italia, esponendo al rischio di una paralisi produttiva in quel Nord-Est che pesa per il 30% sul Pil tricolore. Una mazzata per un'economia con una crescita ormai cronicizzata dello zero virgola. La conseguente risalita dello spread Btp-Bund fino a quota 144, a segnalare l'alert di un possibile peggioramento dei conti pubblici, ha così falcidiato le azioni dei bancari (-5,4%), mentre ancora più salato è stato il conto pagato da titoli come Autogrill (-12,7%), esposti a una possibile desertificazione del traffico autostradale; pesante il bilancio anche per azioni legate a filo doppio all'andamento dei prezzi del petrolio (giù del 3%) tipo Saipem (-7,6%), o del lusso (-8,9% Ferragamo, -5,36% Moncler), alle prese con un assottigliamento degli ordini a causa dei sempre più ridotti flussi turistici dall'estero e con la contrazione delle vendite nel mercato cinese.

L'aspetto inquietante, però, è che il black monday non ha risparmiato nemmeno Wall Street (-3,6% a un'ora dalla chiusura), a segnare una cesura netta rispetto all'approccio negazionista dei mercati. Eppure, malgrado la tardiva consapevolezza che il coronavirus avrà un impatto sulla crescita globale più consistente del previsto, gli investitori sembrano fare ancora affidamento sull'intervento salvifico delle banche centrali. I future sui Fed Fund segnalavano ieri la probabilità di un taglio dei tassi il mese prossimo del 20% e indicavano come possibile più di una sforbiciata al costo del denaro entro la fine dell'anno. Come se non fosse abbastanza chiaro che la Federal Reserve, al pari della Bce e delle altre principali banche centrali, non dispone di munizioni sufficienti (cioè tassi al 4-5%) per contrastare un'eventuale recessione. Non a caso il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha richiamato la necessità di politiche economiche coordinate per far fronte all'emergenza. Ciò potrebbe significare, in ambito europeo, un abbandono temporaneo dei vincoli legati ai livelli di indebitamento. A quel punto l'azione di stimolo, benché limitata, dell'Eurotower potrebbe sortire qualche effetto benefico.

Resta da capire in quale direzione si muoveranno i mercati. Se una vecchia volpe come Warren Buffett consiglia di non lasciarsi prendere dal panico e di continuare a scommettere sulla Borsa, altri sono più cauti.

E mettono in guardia dalla tentazione di entrare nel mercato, sfruttando la picchiata dei prezzi (in gergo borsistico il cosiddetto «buy the dip»): il fondo potrebbe non essere stato toccato.

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