Londra e il sud-est del Regno Unito, l'area più popolata del Paese, da oggi entrano in un nuovo lockdown perché una nuova variante del covid sta facendo velocemente impennare i contagi nell'area. Due colpi potentissimi al morale di una nazione che si è aggrappata con tutto l'orgoglio di cui dispone - ed è tanto - al primato di essere stata la prima (almeno nell'occidente) a intraprendere la campagna di vaccinazione. A dare l'annuncio nel tardo pomeriggio di ieri è stato lo stesso primo ministro Johnson: non possiamo mantenere in vigore l'allentamento delle restrizioni che avevamo previsto per le feste, sarà un Natale molto diverso. Dopo aver difeso in parlamento, non più di tardi di mercoledì, 5 giorni di restrizioni più blande a cavallo di Natale - sarebbe inumano cancellare il Natale, le sue parole - Johnson ha dovuto repentinamente fare retromarcia: «Quando i fatti cambiano, devi cambiare il tuo approccio». All'annuncio di Johnson, a migliaia si sono riversati nelle principali stazioni della capitale per lasciare la città prima della nuova stretta.
La nuova variante del virus è stata registrata per la prima volta a metà settembre nella capitale e nel Kent, a metà novembre era responsabile di circa un quarto dei casi a Londra e nel sud est del Paese, i dati della scorsa settimana hanno indicato che nella capitale la percentuale è salita al 62. Dati illustrati dai consiglieri scientifici di Johnson, Vallance e Whitty, che hanno evidenziato come i virus siano continuamente soggetti a mutazioni genetiche, ma «questa è un particolare insieme di cambiamenti che pensiamo siano importanti». La variante del covid potrebbe già circolare anche in altri Paesi, non si sa dove si sia verificata la prima volta, quel che è certo è che nel sud del Regno Unito c'è ora un importante focolaio. Come sottolineato da Johnson, non sono chiare le implicazioni scientifiche: pare che il virus abbia una maggior capacità di diffondersi ma non si registra una diversa letalità né una resistenza al vaccino Pfizer, la cui distribuzione è già cominciata nel Paese, con 350mila persone vaccinate nelle prime due settimane di campagna. In ogni caso, anche l'Oms è stata informata della novità.
Le nuove misure cui è stato sottoposto il sud est del Paese prevedono la chiusura dei negozi non essenziali, il divieto di incontrare al chiuso persone al di fuori del proprio nucleo famigliare, mentre all'aperto è consentito socializzare con al massimo una persona, l'obbligo di stare a casa se non per motivi particolari (ad esempio recarsi al lavoro se non si può lavorare da casa). Misure che varranno anche a Natale, l'unico giorno in cui nel resto del Paese un massimo di 3 nuclei famigliari potrà incontrarsi. Le parole di Johnson sono state seguite subito dopo dagli annunci dell'inasprimento delle limitazioni in Galles, entrato in lockdown, e in Scozia, che ha vietato i viaggi in entrata e uscita dall'Inghilterra durante il periodo delle feste. Il Paese si trova così spaccato non solo tra le diverse nazioni che compongono il Regno ma all'interno dell'Inghilterra stessa, con la capitale e il sud-est che fino a poche settimane fa registravano tassi di infezione molti più contenuti del nord e che ora si trovano invece ad affrontare un livello 4 di restrizioni una sorta di lockdown creato ad hoc dal governo, che ha così integrato il sistema a 3 livelli in vigore finora.
«È questo il momento peggiore della pandemia?», è stato chiesto durante la
conferenza stampa ai consiglieri scientifici del primo ministro. No, è stata la risposta di Whitty, sebbene il virus sia più trasmissibile abbiamo delle contromisure mediche. E c'è un vaccino, cui dovrebbero seguirne presto altri.
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