Coronavirus

Il virus ora arretra: zero morti lombardi "La variante Delta già in16 Regioni"

Il report dell'Iss: Rt in discesa a 0,63, 9 casi ogni 100mila abitanti, si svuotano gli ospedali. Sileri: "Con l'indiana aumenteranno i contagi, ma non ricoveri e decessi. I dati inglesi lo dimostrano"

Il virus ora arretra: zero morti lombardi "La variante Delta già in16 Regioni"

L'Italia resta tutta bianca, la Lombardia registra per la prima volta dal 6 ottobre zero morti, l'Rt scende a 0,63, ben al di sotto della soglia di rischio. Dati positivi sui quali incombe però l'aggressivo aumento della variante Delta che in media in Italia è oltre al 22 per cento ma è già dominante ad esempio in Friuli Venezia Giulia dove si attesta oltre il 70. Ma per il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, questo incremento non deve destare preoccupazione perché, come dimostrano i dati inglesi, questa volta grazie alle vaccinazioni a un rialzo della curva epidemica non corrisponde un uguale impennata di ricoveri o decessi.

«Vi sarà una recrudescenza con un aumento dei casi perché questa variante è più contagiosa rispetto all'altra, ma numeri che vengono dal Regno Unito mostrano che a parità di casi con quelli della terza ondata non c'è un aumento di ricoveri in terapia intensiva né del numero di morti - assicura Sileri - Insomma la vaccinazione, anche con la prima dose, non darà una copertura totale come con la seconda, ma siamo ben difesi».

I dati del report settimanale sono decisamente buoni. Persino il ministro della Salute Roberto Speranza, si lascia andare all'ottimismo. «Per la prima volta da ottobre, non avrò la necessità di firmare ordinanze. Questa è una notizia positiva quindi è una bella giornata per tutti noi», dice il ministro sottolineando che l'Italia si conferma tutta zona bianca ma allo stesso tempo invitando a restare prudenti. Anche perché c'è chi, come il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, insiste sulla necessità di tracciare e testare di più: insomma i dati sarebbero buoni anche perché il virus si cerca di meno.

Il report settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità però conferma che nonostante le progressive riaperture si registra un nuovo calo dell'incidenza settimanale: dai 12 casi per 100mila abitanti della scorsa settimana ai 9 del periodo 21/27 giugno. L'Rt è stabile sotto l'1 e scende dallo 0,69 allo 0,63. Il direttore del Dipartimento di Prevenzione del ministero, Gianni Rezza, evidenzia come il tasso di occupazione dei letti sia in area medica sia in terapia intensiva sia lontanissimo dalla soglia di rischio, intorno al 3 per cento.

Preoccupano però i focolai dovuti soprattutto alla variante Delta e per questo è necessario «realizzare un capillare tracciamento e sequenziamento dei casi». Ma che sul sequenziamento l'Italia sia molto indietro è cosa nota. Occorre quindi accontentarsi della flash survey pubblicata ieri che rappresenta però una fotografia parziale della realtà e di fatto già superata al momento dell'uscita.

In Italia al 22 giugno scorso la variante Alfa, (B.1.1.7) detta «inglese» era in discesa al 57,8 per cento dall'88,1 del 18 maggio scorso. In salita invece la variante Delta (B.1.167.2) detta «indiana» al 22,7 per cento. È stata trovata in 16 Regioni. Ma in alcune aree è già molto diffusa: al 66 per cento in Sardegna, al 60 per cento a Bolzano, al 56,3 in Abruzzo e al 38,2 in Lombardia. L'unica altra variante ad avere una presenza rilevante è la Gamma all'11,8 in media e oltre il 36 per cento nel Lazio.

Scendono anche i contagi giornalieri: 794 nuovi positivi per un totale di 4.261.582 casi dall'inizio della pandemia. Sale il numero dei tamponi effettuati 199.238 contro i 188.474 del giorno precedente con un rapporto positivi tamponi allo 0,4% rispetto allo 0,5 di due giorni fa. Sono 28 i decessi registrati ieri.

Sono 3 i nuovi ingressi in terapia intensiva.

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