Cronache

Il virus spaventa anche l'Italia. E la Cina cancella il Capodanno

Falso allarme a Bari per una cantante tornata da Wuhan. Sospetti in Scozia e Irlanda, contagi da Singapore al Brasile L'Oms: emergenza non ancora globale

Il virus spaventa anche l'Italia. E la Cina cancella il Capodanno

Il coronavirus progredisce rapidamente. Il timore è che si trasmetta per via aerea visto che è davvero più veloce al momento delle misure prese per contenerlo che potevano arrivare molto prima se la Cina avesse lanciato subito l'allerta. Di ora in ora aumentano le città dichiarate in quarantena, ora sono cinque per un totale di oltre 20 milioni di persone, e allo stesso tempo si teme la diffusione del contagio a livello globale.

Le misure effettivamente molto drastiche prese da Pechino sono bastate al momento ad evitare la dichiarazione di emergenza sanitaria pubblica a livello internazionale da parte dell'Organizzazione mondiale della Sanità che ha deciso di prender tempo mentre e vengono segnalati casi, per ora soltanto «sospetti» anche in Europa e in Italia.

Una donna barese, una cantante reduce da un tour in Cina ieri è stat ricoverata in isolamento nel Policlinico di Bari per un sospetto caso di coronavirus. La donna presentava i classici sintomi influenzali: febbre e tosse ma data la sua provenienza dalla zona del contagio il nosocomio ha immediatamente attivato le procedure previste per prevenire la diffusione del virus. Ma dalle prime analisi sembra escluso si tratti del coronavirus incriminato.

Segnalati un caso in Irlanda e 4 sospetti in Scozia. Tutti da confermare: si tratta di viaggiatori cinesi arrivati proprio da Wuhan. Anche due casi in Francia hanno destato preoccupazione ma sono poi stati smentiti dalle autorità sanitarie così come un altro caso segnalato in Arabia Saudita. Sono molti i paesi già coinvolti nei giorni scorsi: Giappone, Hong Kong, Macao, Corea del Sud, Taiwan, Thailandia, Singapore, Vietnam e Stati Uniti. Tutti hanno attuato misure di sicurezza: cordoni sanitari e controlli negli aeroporti.

La decisione dell'Oms appare come una sorta di compromesso con le autorità cinesi, che hanno evitato così una dichiarazione di emergenza dannosissima per il commercio ma hanno accettato che una missione multidisciplinare internazionale possa supervisionare in diretta l'evoluzione della pandemia studiando il virus. É stato il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, a definire prematura la dichiarazione di emergenza globale anche se la valutazione del rischio di una pandemia è «molto elevato in Cina» ed «elevato a livello regionale e globale». Il punto dirimente per l'Oms è cheora «non esistono prove del contagio del virus da persona a persona fuori dalla Cina».

Intanto le vittime dell'agente patogeno che provoca una grave forma di polmonite sono salite a 25 e i contagiati ad oltre 600. E si registra anche il primo caso di decesso al di fuori dell'epicentro dell'epidemia, la provincia di Hubei. Ed è proprio Oms a confermare che l'epidemia si sta si diffonde più facilmente da persona a persona di quanto si pensasse. «Ora stiamo assistendo alla diffusione di seconda e terza generazione», ha affermato il dottor David Heymann, presidente della commissione dell'Oms che raccoglie dati sul virus. Vuol dire che il contagio è più rapido: una persona che ha preso il virus dall'animale lo ha passato ad un'altra persona che a sua volta ne ha contagiato una terza. Insomma il sospetto è che il virus stia mutando e diventando sempre più «forte».

Intanto Pechino isola le città colpite dal virus, cancella tutti gli eventi del Capodanno Cinese e sospende gli esami scolastici e universitari. Questa volta il governo non vuole ritrovarsi a contare morti a centinaia come accadde con la Sars a causa di una iniziale sottovalutazione della gravità del virus e della scarsa trasparenza sui dati dell'epidemia. Ieri però è stato proprio il primo paziente guarito, un 23enne di Wuhan, a raccontare di essere stato messo in quarantena in ospedale e curato in isolamento già il 28 dicembre.

Wuhan e altre città tra le quali Huanggang, Ezhou e Chibiè sono state messe in quarantena: nessuno deve uscire, nè entrare. Impossibile per milioni di cittadini spostarsi. Bloccati aeroporti ferrovie e trasporti pubblici. L'amministrazione di Wuhan ha aperto una hot line per le donazioni di medicinali e mascherine. Provvedimenti senza precedenti alla vigilia del Capodanno cinese, con milioni di viaggi prenotati.

I disagi riguardano anche gli approvvigionamenti: supermercati vuoti e code ai distributori di benzina.

Commenti