Fedez fa il maestrino e Sgarbi lo massacra: "Sei uno str..."

Dopo la diretta tra Fedez, Zan, Civati e Cappato, Vittorio Sgarbi ha smontato la nuova linea politica dei giallorossi che fa leva sul populismo social

Fedez fa il maestrino e Sgarbi lo massacra: "Sei uno str..."

Fedez è diventato il nuovo idolo dei giallorossi. Parla di ciò che non sa ma lo fa con le modalità dell'arruffapopoli che, secondo Letta e i compagni, può confondere gli elettori. Consci del fatto di non essere in grado di sostenere la scena politica tradizionale, a sinistra si stanno buttando sulla politica dei like e quali migliori testimonial dei Ferragnez? Chiara Ferragni fa le sue lezioncine tramite stories ma non si cimenta mai in un dibattito aperto, per quelli manda avanti Fedez a rimediare magre figure tra gaffe e inesattezze, come quelle rimediate nell'ultima diretta sul ddl Zan davanti a uno sconcertato Alessandro Zan. Vittorio Sgarbi in un video ha stigmatizzato questa nuova deriva politica, prendendo di mira Fedez e chi gli dà e gli ha dato credito come megafono politico.

Il nodo è sempre quello: il ddl Zan. Partito democratico e Movimento 5 Stelle non accettano nessun tipo di dialogo sul disegno di legge e pretendono che venga passato così com'è. Per farlo, hanno arruolato Fedez che, senza avere contezza dell'argomento ma avendo solo poche e confuse nozioni, prova a indottrinare il "popolo dei social" per convincerlo che chiunque si metta contro è dalla parte sbagliata. Il bacino di Fedez sono gli adolescenti e i giovanissimi ai quali il Pd vorrebbe concedere il voto a partire dai 16 e per i quali è stato abbassato il limite per le votazioni al Senato a 18 anni. La convinzione è che ben arringati da influencer come Fedez, i ragazzi abbraccino la sinistra ma l'ultimo sondaggio dice il contrario.

Il nuovo corso della sinistra, però, non è quello di intavolare il dialogo e cercare un confronto, come insegnano i padri della politica. Ora si punta ai comizi chiusi e alle chiacchierate senza contraddittorio sui social per convincere l'elettorato che il ddl Zan sia perfetto. Ed è contro questa pratica che si è scagliato Vittorio Sgarbi: "Una volta si chiamava dialogo. E iniziarono a dialogare due omosessuali, l'amico Zan e l'amico Ivan Scalfarotto. Quest'ultimo poi è andato in Italia viva, dunque si è contaminato con quell'eterosessuale di Matteo Renzi. Perché oggi non si possa far ancora dialogare i due appare incomprensibile. Salvo che a Fedez... Uno statista, un grande personaggio, uno che ha espresso grandi teorie sulle teorie dell'uomo".

Il critico d'arte va giù duro contro il cantante: "È uno stronzo che ha scritto canzoncine dimenticabili, si è sposato con una donna molto fortunata e decide di fare politica in Italia. Quindi Scalfarotto è uno stronzo". Sgarbi, quindi, ricorda che il ddl Zan fosse già passato, la dem Rosamaria Sorge rischierebbe grosso per essersi rivolta a Scalfarotto etichettandolo come "frocio di merda" in nome del politicamente scorretto. Il sindaco di Sutri, quindi, riflette: "Nessuno vuole condannare nessuno, ma il dialogo cos'è? Persone che parlano per trovare punti comuni. Ma Fedez crede in maniera irrevocabile e definitiva solo a Zan. Scalfarotto gli fa schifo perché ha osato toccare quell'eterosessuale di Renzi".

Ricordando le parole di Ettore Rosato, di Italia viva, che invita le parti al confronto per trovare un accordo e approvare il ddl Zan, Sgarbi usa l'arma del sarcasmo per

affondare il colpo definitivo su Fedez: "Non si può dialogare, bisogna ascoltare Fedez. [...] Tutta la vita ci hanno parlato di dialogo. Ora abbiamo il monologo di quel mona di Fedez. Ma vaffanculo, ma vaffanculo".

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