"Vogliono creare difficoltà al governo". Ecco la verità sui 5 Stelle

Tajani smaschera le intenzioni dei 5 Stelle: "Vogliono creare difficoltà in vista delle elezioni e far cadere il governo"

"Vogliono creare difficoltà al governo". Ecco la verità sui 5 Stelle

Un Movimento 5 Stelle di lotta e di governo, che abbaia ma che resta saldamente tra le fila dell'esecutivo guidato da Mario Draghi. La mossa della disperazione di Giuseppe Conte è proprio questa: fingere una voce di opposizione per provare a trovare il proprio spazio politico, per cercare di dare un'identità a quel che resta del M5S e tentare di incassare qualche consenso in vista delle prossime elezioni. La tattica dei grillini però va a impattare sul governo, che inevitabilmente risente dell'atteggiamento dei 5 Stelle.

La profezia sui giallorossi

A smascherare le reali intenzioni dei giallorossi è stato Antonio Tajani che, intervenuto a Sorrento per il forum Verso Sud, ha svelato i piani che i grillini stanno adottando per giungere al loro obiettivo finale: "Il Movimento 5 Stelle e una parte della sinistra vogliono creare difficoltà in vista delle prossime elezioni, forse vogliono far cadere il governo". Una strategia pre-elettorale per provare a racimolare un po' di consenso visto che ci si avvicina sempre di più al ritorno alle urne.

Ma il M5S si assumerebbe davvero la responsabilità di innescare una crisi di governo in questo preciso momento? Le conseguenze economiche provocate dall'emergenza Covid-19 e gli effetti della guerra in Ucraina continuano a farsi sentire: ecco perché Tajani, coordinatore di Forza Italia, giudica del tutto "irresponsabile" il fatto di far "fibrillare il governo" allo stato attuale e con queste modalità. Il partito azzurro infatti, con tutti i distinguo del caso dalla sinistra, sta continuando a lavorare per "proteggere nel modo migliore i cittadini e le imprese" dalle ricadute del conflitto militare.

La domanda sorge spontanea: entro il 2023 si riusciranno a portare al termine alcune riforme o si tornerà al voto in autunno? Per Tajani è importante rispettare le sensibilità dei vari partiti di maggioranza, ma allo stesso tempo ha sottolineato quanto sia necessario evitare "campagne strumentali" contro il governo: "Se tutti quanti facessero come Forza Italia, che guarda all'interesse del Paese e non del partito, le riforme sarebbero già fatte".

Il sostegno a Kiev

L'invio di altre armi a Kiev è il punto della discordia: Conte ritiene che l'Italia abbia aiutato già a sufficienza l'Ucraina dal punto di vista militare, motivo per cui i 5 Stelle potrebbero opporsi a un eventuale quarto decreto che andrebbe in questa direzione. Il leader dei grillini chiede al premier Mario Draghi di recarsi in Aula, senza escludere un passaggio con un voto e con un atto di indirizzo parlamentare.

"La linea di politica estera è stata decisa al momento della nascita di questo governo. Non credo che ogni volta si debba votare una scelta di politica estera", ha però ricordato Tajani. Che comunque si è detto favorevole al fatto che il presidente del Consiglio riferisca per informare i parlamentari italiani.

Tajani ha inoltre voluto ribadire la linea di Forza Italia: le armi inviate dal nostro Paese devono essere usate "solo per difendere l'integrità territoriale ucraina" e non per "altri scopi", perché va ricordato che "noi non siamo in guerra con la Russia".

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