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Voleva produrre bombe: in manette

Giovane italo-lettone arrestato a Viterbo su segnalazione della Fbi

Voleva produrre bombe: in manette

«#schoolshooting è ora di ammazzare i bambini dell'asilo». Una frase che terrorizza, quella postata sul proprio profilo Instagram da Deniss Illaroniovs, ventitreenne italiano di origine lettone, che ieri è stato arrestato dalla questura di Viterbo, perché in possesso di un'ingente quantità di materiale utile al confezionamento di ordigni esplosivi. L'operazione è scattata da una segnalazione dell'Fbi statunitense, che aveva individuato alcuni profili social dietro ai quali si celava il giovane e dove lui manifestava apprezzamento per Sayfullo Saipov, l'estremista islamico che lo scorso 31 ottobre, a New York, a bordo di un camion investì e uccise otto persone che si trovavano su una pista ciclabile.

Le manette per il giovane sono scattate su disposizione della Procura di Viterbo per detenzione di materiale esplosivo, asfissiante, accecante, tossico e infiammabile. IIlaroniovs, che vive da solo da quando la madre si è trasferita in Germania per motivi personali, era in possesso di 2,96 chili di nitrato di potassio, che aveva acquistato su internet, un candelotto realizzato artigianalmente, del peso di 386 grammi e contenete una «sostanza solida di colore giallo», con miccia pirotecnica, come si legge nell'ordinanza del Tribunale della Tuscia, un altro manufatto di forma cilindrica riportante la scritta in cirillico «la bomba» e altro materiale per la realizzazione di ordigni esplosivi.

Dopo la segnalazione dell'Fbi, la Digos di Viterbo è riuscita a risalire al fatto che dietro ad alcuni profili Facebook, Instagram, DevianArt e Reddit si nascondeva Illarionovs. Sui social il giovane, che non aveva contatti esterni e che viveva solo con i pochi soldi che la madre gli inviava dalla Germania, esaltava «episodi di violenza riferiti, soprattutto, a fatti che avevano visto protagonisti autori di stragi compiute negli Stati Uniti». Nell'ordinanza di arresto si spiega che «il profilo Facebook risultava direttamente a lui intestato, mentre il profilo DevianArt era intitolato a «PapaMaialetto XVI» e riportava la figura del pontefice ritratto con il volto di un maiale. Deniss aveva postato altre immagini sacre modificate in maniera che risultassero offensive.

A far insospettire gli inquirenti sono state, tuttavia, alcune sue foto che lo immortalano con precursori di materie esplodenti e con ordigni artigianali, corredate da frasi tutt'altro che pacifiche, come quella sul far fuori i bambini degli asili, accompagnata da un sua immagine con una pistola in mano. E ancora la didascalia di un'altra, in particolare, che riportava la scritta «Nitrato di potassio puro, sta roba ti spedisce sulla luna».

Inoltre, il giovane aveva postato foto di alcuni attentatori, tra i quali Eric Harris e Dylan Klebold, responsabili della strage del 1999 in una scuola in Colorado, di Micah Xavier Johnson, che uccise diversi poliziotti a Dallas, nel luglio 2016, commentandola con un «Il grande che ha bucato gli sbirri a Dallas».

La madre Alina, che nel 22016 era stata segnalata ai servizi sociali per un tentativo di suicidio, a quanto pare non era a conoscenza dell'attività del figlio. Dalla perquisizione effettuata dagli agenti si sono potuti reperire anche un fucile e due pistole da soft air e una noccoliera con due lame da taglio. Al momento l'accusa a suo carico è quella di detenzione di sostanze utili alla fabbricazione di materie esplodenti.

Si escludono contatti con terroristi, ma le indagini sono in corso, anche perché a Viterbo si ricorda il caso di Driss Oukabir, fratello di Moussa, l'attentatore di Barcellona, che proprio da quella città era passato e dove nel tempo si sono riscontrati episodi di «facile radicalizzazione», soprattutto in carcere.

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