Nessun pentimento. Anzi il rimpianto di non aver potuto uccidere di più. Sayfullo Saipov, il killer dell'attentato di New York, dove sono morte 8 persone e 12 sono rimaste ferite (9 ancora in ospedale), ha 29 anni, è sposato con figli, ed è arrivato negli Usa dall'Uzbekistan nel 2010 munito di carta verde che gli consente di lavorare.
E ieri l'Fbi ha bloccato un secondo uzbeko, Mukhammadzoir Kadirov (32 anni), sospettato di complicità nella strage di Halloween, quando un furgoncino bianco si è scagliato contro la folla che popolava la pista ciclabile a pochi isolati dal World Trade Center con l'obiettivo di fare più vittime possibile. Il presidente Donald Trump ha definito l'assassino «un animale» e ha parlato di «attacco vigliacco», ma lui si è detto «orgoglioso» dell'attentato condotto in nome dell'Isis, come ha spiegato in alcuni appunti scritti a mano in arabo, lasciati vicino al furgoncino.
«Si è radicalizzato qui», ha riferito il governatore di New York Andrew Cuomo, descrivendolo come un «lupo solitario». Per ora, infatti, non ci sono elementi che lo leghino a un'organizzazione terroristica o a un piano più ampio: in passato è stato fermato solo per infrazioni stradali e non è mai stato oggetto di un'indagine dell'Fbi. Secondo quanto riportato da alcune fonti ai media il giovane avrebbe «voluto uccidere ancora», se il pick up non si fosse scontrato contro lo scuolabus che ha fermato la sua folle corsa. «Ha pianificato l'attacco per settimane», ha detto John Miller, vice commissario della polizia di New York. Gli investigatori lo stanno interrogando in ospedale, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico e stanno sentendo anche la moglie. Gli agenti di polizia ed Fbi stanno anche perquisendo la loro casa di Paterson, in New Jersey, un appartamento con due camere da letto nella cittadina che conta una grande comunità musulmana e una moschea già finita in passato nel mirino delle forze dell'ordine. Nei computer di Saipov gli inquirenti hanno trovato parecchio materiale sull'Isis e secondo la polizia sembra aver seguito le istruzioni del Califfato disponibili online su come effettuare un attentato. «Lo Stato Islamico durerà per sempre», ha lasciato scritto il giovane nei suoi appunti, mentre all'interno del pick up sono stati trovati diversi coltelli. Il sindaco di New York, Bill de Blasio, ha detto di «non vedere altre minacce», ma ha chiesto a tutti di «restare vigili». Insieme al governatore Cuomo, ha poi confermato che la maratona in programma nella metropoli domenica si terrà comunque, anche se verranno rafforzate le misure di sicurezza per le strade e nelle stazioni della metropolitana. Lo sforzo del killer era quello di «spaventarci, di creare terrore«, ma «ha fallito, e la parata di Halloween, che si è tenuta ugualmente, ne è stata la prova», ha affermato Cuomo. Il governatore ha poi ringraziato Ryan Nash, l'agente «eroe» che ha fermato Saipov sparandogli all'addome, ma non uccidendolo.
Il 29enne uzbeko, arrivato negli Usa con regolare permesso di soggiorno, dal 2011 al 2013 ha vissuto in Ohio, dove ha sposato una connazionale, prima di trasferirsi a Tampa, in Florida, e più recentemente in New Jersey, dove faceva l'autista per Uber. «Era una brava persona, non sembrava un terrorista», spiega un amico. Ma negli ultimi tempi pareva cambiato, secondo conoscenti: «Era diventato aggressivo», hanno detto, e ha avuto diverbi con altri uzbeki su questioni religiose, «mostrando posizioni estremamente radicali».
Intanto emergono le identità delle vittime, quasi tutte turisti: come il gruppo dei cinque amici argentini, che erano a New York per festeggiare i 30 anni dalla laurea.
E la giovane 31enne belga, mamma di due bimbi, che era in bicicletta con la madre e la sorella. Lei è morta, loro sono rimaste illese. Soltanto due persone erano americani, un ragazzo di 23 anni di Manhattan e un 32enne del New Jersey.
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