Mentre le case farmaceutiche e gli Stati fanno a gara per realizzare il primo vaccino contro il Covid-19, l'Europa cerca di accaparrarsi quante più dosi possibili dei farmaci che stanno per concludere la sperimentazione e si prepara a esentare completamente dall'Iva i vaccini. «Questa esenzione rimarrebbe in vigore almeno fino a quando l'Oms non dichiarerà la fine della pandemia», dice il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni.
Dopo l'annuncio di due giorni fa dell'americana Moderna sull'efficacia al 94,5% del suo vaccino (mRna-1273), la Commissione europea ne ha concordato la fornitura di 160 milioni di dosi. Anche se, hanno precisato da Bruxelles, si è ancora fermi alla fase del negoziato. «Dobbiamo vedere come tradurre questa intenzione in contratto», ha spiegato il portavoce comunitario, Stefan De Keersmaecker. Per il momento il vaccino della biotech americana, che al contrario di quello della Pfizer può essere trasportato e conservato a temperature di frigo, è destinato al mercato statunitense, per il quale sono già pronte 20 milioni di dosi. Una prospettiva che autorizza il virologo della Casa Bianca, Anthony Fauci, ad ipotizzare una qualche forma di normalità entro il prossimo autunno. Il resto del mondo dovrà aspettare ancora, sicuramente fino al prossimo anno.
Nel frattempo la Commissione europea ha approvato un quinto contratto (dopo quelli con AstraZeneca, Sanofi-GSK, Janssen Pharmaceutica NV e BioNtech-Pfizer) con la società farmaceutica CureVac, che permetterà l'acquisto iniziale di 225 milioni di dosi per conto di tutti gli Stati membri dell'Ue (per un totale di 1,2 miliardi), con l'opzione di richiedere fino a 180 milioni di dosi ulteriori, una volta comprovata la sicurezza e l'efficacia del farmaco. «Alla luce del crescente numero di malati in tutta l'Ue, un vaccino sicuro ed efficace è più importante che mai per lasciarci alle spalle la pandemia. Con la conclusione di questo quinto accordo preliminare di acquisto del vaccino stiamo aumentando ulteriormente le possibilità per i cittadini dell'Unione europea e per le nostre economie di ritornare presto alla normalità in condizioni di sicurezza», ha commentato Stella Kyriakides, commissaria per la Salute della Ue. I 27 Stati avranno accesso immediato alla prima tranche dei vaccini.
Con Moderna per ora ci sono stati solo colloqui esplorativi, che devono però essere ancora finalizzati. Il capo dell'azienda americana di biotecnologie ha avvertito però gli europei che il prolungamento dei negoziati per l'acquisto di dosi rischia di rallentare le consegne. Gli altri Paesi avranno la priorità perché hanno firmato da mesi. Anche l'Oms si è pronunciata sui dati del vaccino Usa definendoli «estremamente promettenti». «Moderna si è avvalsa anche di un contributo del governo federale americano. Immagino che i dati siano ben controllati, non possono rischiare di dire sciocchezze su un tema di questa rilevanza», ha commentato al Gr1 Ranieri Guerra, direttore generale aggiunto dell'Organizzazione mondiale della sanità, auspicando un'approvazione rapida.
L'Agenzia Europea per i Medicinali ha già iniziato la «rolling review», la revisione accelerata del vaccino di Moderna. «L'inizio del processo di rolling review segna un importante passo per l'avanzamento del mRna-1273 in collaborazione con le autorità di regolamentazione europee.
Stiamo inoltre incrementando la produzione globale con i nostri partner strategici in Svizzera e in Spagna per essere in grado di consegnare circa 500 milioni di dosi all'anno, e possibilmente fino a 1 miliardo, a partire dal 2021», ha commentato Stéphane Bancel, Chief Executive Officer dell'azienda Usa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.