"Il vostro parente è morto". Picchiato

Un anestesista pestato selvaggiamente dai familiari della vittima

"Il vostro parente è morto". Picchiato

Tra le professioni che mettono a rischio l'incolumità personale, da qualche tempo, ci sono anche i medici. Non a caso c'è chi propone di far «scortare» dai militari i camici bianchi nei presidi ospedalieri più «turbolenti». E una scorta avrebbe certo fatto comodo all'anestesista dell'ospedale «San Giovanni di Dio» di Crotone che ieri è stato malmenato da due donne (spalleggiate da due uomini) dopo aver comunicato il decesso di un loro familiare. Sconvolte dalla perdita, le parenti hanno aggredito anche alcuni infermieri accorsi in difesa del medico. Sul posto è intervenuta la polizia che ha denunciato le due donne per lesioni in concorso, danneggiamento e interruzione di pubblico servizio. L'anestesista ha riportato un trauma cranico e addominale.I picchiatori sono tutti originari della provincia di Reggio Calabria. Un gruppo scatenato che si è scagliato contro il medico sottoponendolo ad un violento pestaggio, utilizzando qualunque oggetto contundente avessero a portata di mano ed aggredendo anche alcuni infermieri che erano corsi in aiuto della vittima. Soltanto l'intervento degli agenti ha messo fine al pestaggio. Le due donne sono state denunciate a piede libero per lesioni in concorso, danneggiamento ed interruzione di pubblico servizio.

L'anestesista - spiega il Corriere della Sera - , dopo essere stato soccorso dai colleghi, è stato ricoverato nel reparto chirurgia dell'ospedale per un trauma cranico e addominale.

Sulla vicenda è intervenuto l'Ordine dei Medici della provincia di Crotone per condannare «il grave ed ingiustificabile gesto di aggressione multipla a carico degli operatori sanitari, medici e non». «Questo ennesimo episodio di violenza nei confronti di chi si è adoperato al massimo per prestare la migliore assistenza al giovane paziente che versava in particolari e già comunicate condizioni di acclarata criticità, pre-esistenti all'atto del ricovero si ascrive, purtroppo, nell' ampio fenomeno di aggressioni nel settore sanitario che in Italia, ad oggi, conta circa 3.000 episodi all'anno (stante i soli casi denunciati), contro i quali è necessario che le forze politiche e sociali, nonché le istituzioni tutte, si facciano direttamente carico del problema, nella difesa dei medici e di tutti gli operatori sanitari, impegnati al servizio della collettività per la tutela della salute dei cittadini, bene garantito dall'Art.

32 della Costituzione». Intanto l'anestesista protagonista della disavventura è ancora sotto choc: «Tutto sommato mi è andata bene, mi sentivo minacciato da alcuni giorni. Spero che casi simili non si ripetano mai più».

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