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"Il voto è stato truccato". Le accuse di Trump in tv

Il presidente uscente non si arrende e a "Fox" ribadisce: "Elezioni più incasinate della storia"

"Il voto è stato truccato". Le accuse di Trump in tv

«Sono state le elezioni più truccate della storia». Non va per il sottile il presidente uscente Donald Trump, e in perfetto stile tycoon dice quello che deve senza usare mezze misure: «È stata una frode assoluta». È la sua prima intervista rilasciata dopo le elezioni e però le recriminazioni sono le stesse dei suoi continui post che hanno inondato la rete dal giorno delle elezioni ad oggi. Si è concesso ai microfoni dell'emittente Fox News, quella che lo aveva creato e lanciato ma con cui ultimamente i rapporti si sono via via incrinati. Ieri mattina invece ha deciso di rispondere al telefono intervenendo al programma di Maria Bartiromoal, (una dichiarazione di pace?) in cui Trump è tornato a rilanciare le accuse di brogli nel voto del 3 novembre: «Abbiamo moltissime prove sul fatto che è stata la più grande frode elettorale della storia americana», ha aggiunto, tornando a contestare l'esito del voto in tutti gli stati chiave vinti da Joe Biden, dal Wisconsin al Michigan, dalla Pennsylvania alla Georgia. «Abbiamo vinto facilmente», rilanciando le accuse di brogli, legati a suo giudizio sia all'uso delle macchinette elettroniche Dominion, che all'impossibilità per gli osservatori repubblicani di assistere alle operazioni di spoglio, che al voto postale. «Userò tutte le mie energie per dimostrare i brogli elettorali», torna a promettere, «Se lasciamo che accada, non avremo più un repubblicano eletto».

Trump ha in particolare puntato il dito contro il voto per posta, definito «un disastro totale». «È impossibile che Biden abbia avuto 80 milioni di voti. Impossibile che Biden abbia avuto più voti di Barack Obama nelle comunità nere», ha spiegato il presidente Usa, senza però, ancora una volta, fornire prove specifiche dei presunti brogli.

E proprio in Pennsylvania gli è arrivata l'ennesima brutta notizia: nelle scorse ore la Corte Suprema dello Stato ha decretato un'altra sconfitta per il tycoon; ha respinto il ricorso per invalidare le schede per corrispondenza e bloccare la certificazione dei risultati del voto. Niente da fare, Trump sembra finito, eppure lui torna ad azzannare: «È difficile arrivare fino alla Corte Suprema» ammette sempre su Fox News.

«Ho i migliori avvocati, ma è molto difficile portare un caso davanti alla Corte Suprema». Trump ha quindi attaccato le decisioni finora prese dalle varie corti che hanno respinto cause e ricorsi della sua campagna. «Non ci permettono di mostrare le nostre prove, dicono al presidente degli Stati Uniti che non ha la possibilità. Ma in che sistema giudiziario abbiamo?». Prova a giocare la carta del cittadino alle prese con un iter giudiziario troppo complesso perfino per lui e la sua squadra. «Io vorrei presentare un'unica grande causa con prove incredibili e centinaia e centinaia di dichiarazioni giurate - ha aggiunto - ma non ce lo permettono».

La decisione della Corte della Pennsylvania di fatto riduce quasi a zero le possibilità del presidente di rivedere il risultato elettorale in questo Stato, già assegnato ufficialmente a Biden, con un margine di circa 81mila voti. «Non sono riusciti a sostenere che anche una singola scheda elettorale per corrispondenza fosse stata buttata o contata in modo fraudolento», ha dichiarato il giudice David Wecht. Il team di avvocati di Trump farà appello. Non solo. «Molti voti illegali» anche in Wisconsin, twitta Trump (post bollato come «controverso» dalla piattaforma social») e si appresta a presentare azioni legali «lunedì o martedì».

Lo Stato intanto ha terminato proprio ieri il riconteggio dei voti, confermando la vittoria di Biden.

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