Roma. Sindacati e cooperative sono stati tra i maggiori utilizzatori dei voucher in rapporto al numero di committenti nel 2016. È quanto emerge dallo studio Inps, presentato oggi dal presidente Tito Boeri nell'audizione alla Camera. Le coop e le mutue assicuratrici hanno infatti denunciato 408 committenti, hanno impiegato 20mila lavoratori e staccato circa 2,4 milioni di voucher, mentre i sindacati hanno registrato 36 committenti per 1.559 lavoratori e impiegato 280mila voucher.
Un'entrata a gamba tesa sulla materia relativa a uno dei due referendum contro il Jobs Act portati avanti dalla Cgil che, per bocca del segretario Susanna Camusso, vorrebbe abolire totalmente questi strumenti di pagamento. L'obiettivo ultimo deve essere quello «non di ridurne l'uso in assoluto ma quello di scoraggiarne l'abuso», ha precisato Boeri sottolineando che la strada più percorribile è quella di stringere sui controlli «unificandoli nelle mani dell'Inps» e prevedere un provvedimento con cui «fissare un tetto all'uso dei voucher in termini di giornate di lavoro» piuttosto che intervenire sui settori o sulle categorie di lavoratori ammessi all'utilizzo dei buoni. Il presidente dell'istituto di previdenza ha fissato due ipotetiche soglie: dieci giorni al mese oppure 40 giorni all'anno. Tali limiti ridurrebbero del 22% il numero dei voucher venduti. Un eventuale intervento legislativo annullerebbe, infatti, la consultazione referendaria su questo argomento e probabilmente non è un caso che ieri Camusso si sia recata in visita a Palazzo Chigi dal premier Paolo Gentiloni a chiedere rassicurazioni, soprattutto ora che il governo pare più saldo.
Tra il 2014 e il 2016, ha ricordato Boeri, è stata registrata una crescita esponenziale nella vendita dei voucher che l'anno scorso ha raggiunto i 130 milioni di unità. Ma le tabelle Inps fotografano una realtà in evoluzione: a gennaio 2017 i buoni venduti sono scesi sotto i 9 milioni, il dato più basso dall'anno scorso.
L'effetto deterrenza della stretta imposta dal governo è stato perciò assicurato ma «servono controlli più efficaci e tempestivi». Gli stessi controlli richiesti dal presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini, contrario a una demonizzazione dei voucher.
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