
Che Trump volesse avere più voce in capitolo nella gestione della città era chiaro fin da marzo, con l'istituzione di una task force per rendere Washington di nuovo "sicura e bella", contrastando degrado e micro-criminalità. "Ora è più violenta di Baghdad" sostiene Stephen Miller, il vice capo dello staff della Casa Bianca. Secondo i dati, qualche risultato incoraggiante si è visto: sono aumentati gli arresti e i sequestri di droghe, come il fentanyl. Ma la decisione di impiegare gli agenti di una decina di agenzie federali nelle operazioni di ordine pubblico equivale a un'entrata a gamba tesa nell'autonomia amministrativa del District of Columbia, stabilita nel 1973 con l'Home Rule Act firmato da Richard Nixon. Dalla mezzanotte di giovedì e "almeno per una settimana" Washington è di fatto posta sotto la tutela della Casa Bianca.
La città è "fuori controllo" ha detto il tycoon, che in passato si era limitato a lamentarsi dei graffiti e degli accampamenti di homeless (nei primi sei mesi di quest'anno ne sono stati smantellati una sessantina), sorti come funghi dopo la crisi indotta dalla pandemia. A far scattare l'ira di Trump è stato l'ennesimo atto di violenza in pieno centro, a pochi passi dalle sedi delle ambasciate e dei think-tank: un carjacking, uno dei reati più diffusi a Washington, un furto d'auto a mano armata. La vittima un membro del Doge che fu di Elon Musk, Edward Coristine, soprannominato big balls, brutalmente aggredito domenica notte da una banda di una decina di giovani. Solo l'intervento casuale di una pattuglia di polizia ha evitato il peggio. Successivamente, gli agenti hanno arrestato due 15enni. Trump ha stigmatizzato l'episodio, che forse sarebbe passato inosservato, se non avesse colpito un dipendente del governo federale. "Se Washington non si rimette in sesto, e in fretta, non avremo altra scelta che prendere il controllo federale della città", ha detto.
Nel frattempo, ha messo in campo gran parte delle forze a sua disposizione: Park Police, Capitol Police, Homeland Security, Dea, Atf, giù giù fino alla polizia ferroviaria, minacciando anche "molto presto" l'impiego nelle strade della Guardia Nazionale. Un provvedimento esagerato, hanno denunciato i media liberal, come il Washington Post, che ha definito "inutile" la "crociata" della Casa Bianca. La sindaca democratica Muriel Bowser per ora fa buon viso, preferendo proseguire su una linea di collaborazione col presidente. Del resto, è stato Trump, come chiesto inutilmente dalla sindaca alla precedente Amministrazione Biden, a ordinare il rientro in ufficio di migliaia di dipendenti federali, rivitalizzando interi isolati della città, ormai diventati quartieri fantasma. Ma Bowser è anche consapevole che, sebbene i reati siano in calo rispetto ai picchi raggiunti durante e post pandemia, Washington rimane una città violenta. Nei primi sei mesi di quest'anno sono già stati registrati 99 omicidi, su una popolazione di poco più di 700mila abitanti. Per dare un'idea, in tutta Italia nel 2024 furono 319. Molte delle vittime, passanti innocenti, tra cui una bambina di 3 anni.
La stessa Bowser è stata negli ultimi anni ostaggio della sua maggioranza, che sulla scia del Black Lives Matter ha puntato a de-finanziare la polizia e a depenalizzare decine di reati. Tentativi poi bloccati da un intervento del Congresso e dal varo di una nuova legge sull'ordine pubblico, Secure DC, che ha ristabilito un po' di buon senso. Comunque, ancora troppo poco per Trump.