
La sfilata prima della parata. A Mosca ci sono quasi tutti i leader che parteciperanno alla parata per celebrare gli 80 anni alla vittoria nella seconda Guerra Mondiale. Nonostante le restrizioni ai voli, i rischi e altri problemi, come l'Estonia che ha chiuso lo spazio aereo, i leader atni sistema sono arrivati. Il più atteso era il presidente cinese Xi Jinping, che prima della parata avrà un colloquio privato con Vladimir Putin. Presenti anche gli unici due europei, il serbo Aleksandr Vucic e lo slovacco Robert Fico che hanno fatto infuriare Bruxelles. «È chiaro che tutti coloro che vogliono la pace dovrebbero essere in Ucraina piuttosto che a Mosca», ha detto l'Alta rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas. Comunque in Russia non sarà un assise di leader particolarmente illuminati vista la presenza, tra gli altri, del venezuelano Nicolas Maduro che ha firmato con Putin un accordo di associazione strategica «per fare un passo avanti verso una complessiva cooperazione in tutti i campi» tra cui, particolare che rasenta il comico «nella lotta all'estremismo e alla falsificazione della storia».
Dopo l'ennesima notte di attacchi russi sull'Ucraina, la tregua di tre giorni indetta unilateralmente da Mosca dovrebbe scattare da questa notte anche se sono in molti a credere che non sarà rispettata. Mentre le trattative per un vero cessate il fuoco che possa portare alla pace, sembra crescere il pessimismo anche di chi aveva promesso di chiudere il conflitto in tempi rapidissimi. Il vicepresidente americano J.D. Vance ha ammesso che i russi stanno chiedendo troppo nelle trattative e che la distanza tra le parti resta enorme. «Pensiamo che la Russia stia avanzando richieste eccessive, ma è così che funzionano i negoziati. Probabilmente è difficile negoziare senza un contatto diretto tra Mosca e Kiev ma Russia e Ucraina dovrebbero almeno accordarsi sulle linee guida generali da seguire», ha detto.
L'unica novità di rilievo è che tutti, anche a Washington, stanno capendo chi non vuole la pace. E circondarsi di leader di dubbio gusto non aiuta l'immagine internazionale di Putin, che la guerra l'ha voluta, iniziata e la continua.
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