Il presidente cinese Xi Jinping è arrivato ieri pomeriggio all'aeroporto di Fiumicino. La visita ufficiale a Roma avrà il suo culmine domani con la firma del memorandum d'intesa sulla nuova Via della Seta, che rappresenterà la prima adesione di un paese del G7 al programma di sviluppo cinese verso Occidente. La delegazione asiatica è composta da oltre 500 persone tra le quali la first lady Peng Liyuan, i ministri degli Esteri e del Commercio, Wang Hi e Zhong Shan, insieme ai vertici della Ndrc, la commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme, 300 fra dirigenti di aziende, poli museali e funzionari ministeriali e 120 giornalisti. La Capitale è blindata: già da giorni sono scattate misure di sicurezza eccezionali nel Centro storico e ai Parioli, dove il presidente alloggerà. Per la sicurezza saranno impiegati più di mille uomini delle forze dell'ordine. Sono stati attivati i reparti speciali della polizia, con l'ausilio di tiratori scelti e cani anti esplosivi.
I timori sulla possibilità che la Cina finisca con il lanciare un'Opa più o meno «amichevole» sul sistema-paese in virtù degli accordi di collaborazione sono stati rinfocolati dall'annuncio che DeepBlue Technology, colosso di Shanghai del settore intelligenza artificiale con 3 miliardi di euro di fatturato l'anno, è pronta a investire in Italia. «Vorremmo fare accordi con quante più aziende italiane è possibile nel settore del manifatturiero», ha dichiarato David Duan, presidente di DeepBlue Europe. Anderson Chen, fondatore e Ceo del colosso di Shanghai, ha chiarito di aver già contatti con top manager italiani. «L'obiettivo - ha spiegato Fredrik Meloni, responsabile per l'Italia del gruppo - è quello di investire 60 milioni nel 2020 nel nostro Paese: vogliamo aprire un centro studi e guardiamo ad acquisizioni».
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che questa sera ospiterà la delegazione al Quirinale per la cena di gala, in un'intervista concessa ai media cinesi ha ricondotto il memorandum of understanding al rafforzamento di una partnership che non pregiudica l'appartenenza dell'Italia al blocco occidentale ed europeo. «L'Italia sostiene convintamente l'assetto, multilaterale e realmente aperto, degli scambi globali, anche nella sua qualità di membro fondatore dell'Unione europea», ha affermato precisando che «l'Italia è impegnata, assieme ai suoi partner europei e internazionali, a dialogare con la Cina, tutelando in particolare la sicurezza degli investimenti e la proprietà intellettuale». Il capo dello Stato ha voluto rassicurare tanto Washington quanto Bruxelles. Il vicepresidente della Commissione europea, Jyrki Katainen, ha infatti esternato le proprie riserve puntualizzando che «l'Ue e la Cina sono partner economici strategici ma anche concorrenti: le nostre relazioni economiche possono produrre effetti positivi a condizione che la concorrenza sia leale.
Anche in questo caso c'è da dubitare sulla sincerità delle istituzioni comunitarie. Da una parte, il Consiglio Ue che si chiude oggi ha il premier Conte tra gli osservati speciali a causa dell'apertura italiana a Pechino.
Dall'altra parte, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha invitato a Parigi la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, in un mini-vertice con il presidente Xi in occasione della visita del leader cinese martedì prossimo. Ecco perché gli Usa restano perplessi. La Cina ha una «strategia rapace di dominio del mondo», ha dichiarato l'ex strategist di Trump, Steve Bannon, ospite nella capitale di Lettera 22.
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