Mosca accusa Kiev, gli ucraini il Cremlino, ma questa volta il braccio di ferro e la narrazione potrebbero sconfinare nella madre di tutte le sciagure. Ragione, per ora solo verbale, del contendere è la centrale di Zaporizhzhia. L'Ucraina ha nuovamente diffuso le indicazioni ai cittadini su come comportarsi per difendersi da eventuali radiazioni se dovesse verificarsi un incidente nucleare. Su Telegram il presidente Zelensky parla di «priorità assoluta» per la difesa del sito di Energodar. «Ne ho discusso con i vertici militari, il ministro degli Interni e il direttore di Energoatom, l'azienda che gestisce le nostre quattro centrali. Mosca vuol far saltare tutto in aria per poi accusarci». Martedì la Russia aveva parlato di rischio di «un sabotaggio da parte di Kiev», e ieri il portavoce del Cremlino Peskov ha rincarato la dose, puntando il dito contro gli ucraini: «Non sono nuovi ad azioni scriteriate. Hanno già fatto saltare in aria la diga di Kakhovka». Gli ha risposto il comandante in capo Zaluzhnyi, ribadendo che è solo interesse di Mosca colpire Zaporizhzhia, «del resto non hanno alcuno strumento convenzionale per frenare la nostra controffensiva». Il governo di Kiev chiede un'iniziativa internazionale, e il consigliere presidenziale Podolyak lamenta «il silenzio assordante del mondo».
Vale la pena ricordare che la piscina di raffreddamento della centrale nucleare, dove viene stoccato il combustibile esausto radioattivo, sarebbe stata minata dai russi già lo scorso 20 giugno. L'avevano segnalato in quella data i servizi segreti di Kiev, così come gli 007 della Polonia, in possesso di filmati che mostravano l'operazione di sabotaggio. Tant'è che l'Aiea ha chiesto ai russi, senza ottenere al momento risposta, un accesso più ampio alla centrale per confermare l'assenza di mine o esplosivi. La prima perlustrazione è stata giudicata dal direttore generale dell'Aiea Grassi «troppo parziale e limitata».
Sul rischio di una nuova Chernobyl è intervenuto anche Xi Jinping, storico alleato di Mosca. Secondo il Financial Times, il presidente cinese ha messo in guardia Putin contro un attacco nucleare in Ucraina, prendendosi il merito di aver convinto il leader russo a fare marcia indietro rispetto a velate minacce atomiche. «L'essenza dei colloqui è stata presentate chiaramente nei documenti resi pubblici. Tutto il resto è invenzione», puntualizza Mosca.
Nel 496° giorno di combattimenti, una potente esplosione ha distrutto un deposito russo di munizioni e di artiglieria di precisione a Makiivka, nel Donetsk. L'esercito russo avrebbe inoltre perso metà della sua capacità di combattimento in Ucraina, inclusi 2.500 carri armati. Lo sostiene l'ammiraglio Radakin, capo di Stato maggiore della Difesa del Regno Unito. L'alto ufficiale ha respinto l'idea di una controffensiva troppo lenta da parte delle forze armate di Kiev. Mosca rivela di aver annientato tre gruppi dell'esercito ucraino vicino a Bakhmut, ma Kiev sostiene che le forze russe si sarebbero ritirate dal villaggio di Klishchiivka, a sud-ovest della città. Inoltre, le forze di difesa dell'Ucraina continuano a frenare l'avanzata delle truppe russe nelle direzioni Lyman, Avdiiv e Marin. Nelle direzioni di Melitopol e Berdyansky, le unità di Kiev sono avanzate tra le difese nemiche fino a 8 km, liberando 9 insediamenti.
Momenti di panico ieri pomeriggio al tribunale di Shevchenkiv, nel distretto di Kiev. Ihor Humenyuk, ex soldato della milizia ucraina Karpatska Sich, accusato di aver fatto saltare in aria tre soldati di fronte al parlamento nel 2015, ha esploso tre granate nei bagni dell'edificio, perdendo la vita.
L'attentato ha provocato 2 feriti tra i poliziotti addetti alla sicurezza. Il ministro degli affari Interni Klymenko non ha escluso una radicalizzazione pro-Mosca dell'attentatore. La magistratura ha aperto un fascicolo.
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