Difesa a oltranza dell'operato di Lamorgese ed elogio a Mario Draghi, questo, in sostanza, il Nicola Zingaretti che si presenta nell'intervista concessa a Mezz'ora in più.
L'ex governatore della Banca centrale europea, secondo il presidente della regione Lazio, "è un grande servitore della Repubblica che si sta assumendo delle responsabilità di scelte strategiche che segneranno i prossimi 50 anni della vita repubblicana con grande buonsenso che gli è riconosciuto nel mondo".
Zingaretti trova poi l'occasione propizia per difendere l'operato del ministro dell'Interno, finito al centro di roventi polemiche per la gestione delle emergenze nel nostro Paese. Nel corso delle ultime manifestazioni, Luciana Lamorgese ha spesso dimostrato di trovarsi in difficoltà, a partire dal rave di Viterbo fino ad arrivare alla pessima gestione della sicurezza durante le manifestazioni, con l'assalto alla Cgil e soli 500 poliziotti a presidiare un evento che vedeva riunite più di 30mila persone.
Un fatto, questo, che Zingaretti non riesce tuttavia a rilevare, anzi, per lui il ministro starebbe lavorando"bene, come tutti i ministri di questo governo, e anche di quello precedente. Ha affrontato dei problemi che nel dopoguerra non ha affrontato nessuno".
Il presidente della regione Lazio sminuisce poi l'importanza delle manifestazioni esplose in tutte le principali piazze italiane contro il Certificato verde: "Continuiamo a vivere in un momento di transizione ma non si risolve guardando alla paura e alla rabbia di milioni di persone. Forse abbiamo superato la paura del virus ma ne restano altri". "Come Pd dobbiamo togliere ai cittadini la paura del futuro. Il problema non sono le piazze piene ma chi cavalca quelle paure con cinica determinazione", dice Zingaretti, liquidando rapidamente la questione.
Non poteva mancare un riferimento alle recenti consultazioni elettorali, con una stilettata diretta agli avversari politici:"Nel centrodestra vedo una fase divergente, loro lo hanno coperto con il selfie ma poi lo abbiamo visto. Nel centrosinistra invece c'è una fase convergente". Impossibile non notare il fortissimo astensionismo da parte degli italiani, in concreto il vero partito vincente alle urne. Questo - secondo Zingaretti - sarebbe causato dalla "delusione di un elettorato che in questi anni ha guardato alla destra sovranista che non è riuscita a interpretare le parole sicurezza e libertà. Sta venendo alla luce che è semplice cavalcare con i populismi, più difficile risolvere i problemi".
A salvare i dem dal baratro della perdita di consensi, spiega Zingaretti, sarebbero state proprio le sue scelte:"Io ho dato tutto me stesso, fino a dare le dimissioni per salvare il Pd. Con Draghi non potevamo permetterci un partito diviso e lacerato dalle divisioni. Penso che le mie dimissioni abbiano aiutato la vittoria alle ultime amministrative", si dice certo l'ex leader dem. "Quella rottura è servita. Sento il meraviglioso silenzio delle polemiche interne. Quello che è successo domenica è stato il risultato di una linea politica e ringrazio Letta per il suo lavoro".
La scelta dell'ex premier come nuovo segretario è azzeccata, spiega in conclusione Zingaretti: "Letta sta interpretando nel migliore dei modi il ruolo e il progetto politico, sta portando un vero valore aggiunto. Non è ossessionato dal proprio io, ma dalle necessità del Paese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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