Coronavirus

Zona rossa, ora De Luca smentisce se stesso. Lo Sceriffo prigioniero del suo personaggio

Esulta per il "giallo" della sua Regione. Ma Ricciardi: Napoli andava chiusa

Zona rossa, ora De Luca smentisce se stesso. Lo Sceriffo prigioniero del suo personaggio

Da un lato, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca esulta per la zona gialla, assegnata alla Campania. Dall'altro, minaccia di chiudere tutto e attacca il governo per le misure blande. Ormai lo sceriffo salernitano sembra prigioniero del personaggio, un presidente tutto bazooka e lanciafiamme, che si è costruito grazie ai social. Nell'ultima diretta, senza contraddittorio (in Campania le conferenze stampa sono state sospese), arriva il colmo: De Luca attacca De Luca. In pratica il governatore si scaglia contro chi voleva la zona rossa in Campania: «L'inserimento della Campania nella zona gialla ha generato qualche sorpresa. C'era chi si aspettava, quasi voleva, una collocazione diversa. Siamo spiacenti, ma non è andata così. Ricorderete il film di Totò e Peppino che vanno a Milano vestiti con le pellicce e il colbacco e quando Peppino diceva a Totò di non sentire tutto questo freddo, Totò rispondeva che a Milano non può fare caldo. È capitata la stessa cosa per la Campania: Napoli e la Campania non possono essere considerate come eccellenze, devono essere per forza il degrado e il disastro» tuona.

Basta recuperare la diretta Facebook dello scorso 23 ottobre per scoprire la contraddizione: lo sceriffo salernitano invocava la zona rossa per la sua Regione. Oggi, al contrario, festeggia per la zona gialla. Ma intanto il bollettino fa registrare il record: 4508 positivi in 24 ore. Di cui 1.406 positivi sono nella città di Napoli. Il capoluogo è un focolaio. Situazione grave confermata dalle parole di Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza: «Napoli andava chiusa». Ma per De Luca la colpa è sempre degli altri. Che poi sono giornali e tv non allineati alla sua narrazione: «Per quasi due mesi la Campania ha subito un'aggressione mediatica di giornali e tv nazionali, che hanno descritto una sanità falsa e poi hanno fatto finta di sorprendersi». Altro nemico della Campania - per il governatore è il sindaco di Napoli Luigi de Magistris: «Ancora in questi giorni qualche imbecille di amministratore della Campania va in giro per le tv semplicemente per parlare male della Campania. Amministratori che non hanno alzato un dito per controllare la movida e dare una mano a contenere il contagio. Questi oggetti vengono utilizzati come lo scemo del paese, solo per parlare male di Napoli e della Campania». Dopo il solito repertorio settimanale di battute e attacchi, il presidente della Regione ritorna serio: «Dobbiamo tenere gli occhi aperti perché altrimenti andiamo non in zona rossa, ma in zona strarossa».

Parla di miracolo campano, senza dire una parola su due morti in corsia nella giornata di ieri: un'anziana signora di Sarno è deceduta dopo essere rimasta in attesa per giorni di un posto letto in un reparto Covid; mentre in una clinica privata a Napoli un neonato sarebbe morto a causa dei ritardi dell'operazione in sala parto dovuti all'attesa dell'esito del tampone per il Covid effettuato sulla madre.

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