New York Mark Zuckerberg non lancerà la sua controversa criptovaluta senza il via libera delle autorità americane, ma Whatsapp e Instagram non si vendono. È questo il risultato della visita a Washington del fondatore di Facebook, che prima ha incontrato alcuni membri del Congresso e poi è stato ricevuto (privatamente) nello Studio Ovale dal presidente Donald Trump. Al centro, le discussioni sulla regolamentazione di internet. La tre giorni nella capitale segue l'audizione nella primavera del 2018 in Congresso, dove fu messo sotto torchio per lo scandalo di Cambridge Analytica e il patteggiamento di 5 miliardi di dollari siglato con la Federal Trade Commission per la violazione della privacy. A DC, Zuckerberg ha visto diversi senatori di entrambi i partiti: è emersa la necessità di nuove normative e indagini antitrust, e lo scetticismo di alcuni nei confronti delle pratiche commerciali del gigante dell'hi-tech, inclusi i suoi sforzi per proteggere la privacy e fermare la diffusione della disinformazione. Il repubblicano Josh Hawley, uno dei maggiori critici del social network, ha spiegato di averlo «sfidato a fare due cose per mostrare che Facebook è seria sulla questione dell'imparzialità, della protezione dei dati personali e della concorrenza: vendere Whatsapp e Instagram e sottomettersi a un controllo indipendente ed esterno sulla questione della censura». «Ma lui ha risposto di no a entrambe», ha precisato.
Oltre alle critiche, tuttavia, Zuckerberg ha incassato il plauso di diversi senatori che hanno apprezzato la sua disponibilità a intrattenersi in lunghe discussioni. Il democratico Mark Warner, ad esempio, ha fatto sapere come «la leadership di Facebook si renda conto che il mancato rispetto della legislazione federale (su questioni legate a Internet) nel lungo periodo farà del male a loro e all'intera industria di settore». Warner - riporta il Washington Post - ha pure riferito le rassicurazioni di Zuckerberg che la sua valuta digitale, la Libra, non sarà lanciata in nessuna parte del mondo sino a quando non avrà il sostegno delle autorità di vigilanza americane.
Il fondatore di Facebook è stato anche da Trump alla Casa Bianca: un incontro «piacevole», ha scritto lo stesso tycoon su Twitter, postando una foto nello Studio ovale mentre stringe la mano al Ceo del social network (che ha criticato numerose volte da quando è presidente). E un portavoce di Facebook ha confermato: «È stato un buon incontro, costruttivo». VRob
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