Un pubblico da grandi eventi quello che ieri ha affollato il salone della Camera di Commercio di piazza di Pietra dove era in programma la presentazione del primo romanzo della giornalista del Tg2 Christiana Ruggeri La lista di carbone (edito da Mursia).
Al centro della trama un vecchio pacco di lettere che conservano le tracce di un amore perduto: parole che un uomo sconosciuto ha scritto a una donna mentre il mondo veniva travolto dalla furia nazista. Seguendo le tracce delle lettere, Anna, la giovane protagonista del romanzo, affronterà un viaggio in Germania e poi in Lettonia in una vera e propria indagine che, passo dopo passo, porterà alla luce, insieme al segreto delle missive, anche i retroscena e le conseguenze del salvataggio di un gruppo di ebrei del campo di Sachsenhausen, i cui nomi furono tracciati da un prigioniero su foglie di pannocchia, un elenco scritto col carbone. La «lista di carbone», che dà il titolo al romanzo, è il risultato dello scambio tra un prigioniero e il suo aguzzino: per alcuni sarà il lasciapassare verso la salvezza ma, per luomo costretto a scriverla, diventerà il simbolo di una colpa insostenibile.
«Attraverso lo sguardo di unimmaginaria ragazza di oggi - spiega la Ruggeri - ho cercato di raccontare tutte le contraddizioni tra memoria collettiva della Storia e memoria individuale». La presentazione del volume, guidata dal giornalista Luca Telese, ha consentito a un critico di vaglia come Renato Minore di sottolineare le qualità letterarie di un debutto, quello della Ruggeri, che «stupisce per lefficacia narrativa del racconto». E i confronti non fanno sfigurare la debuttante. Per lei vengono scomodati i nomi di Primo Levi, Paolo Maurensig, Michael Hende e ovviamente la filosofa Hanna Arendt. È lo stesso Minore a cogliere una delle qualità migliori del romanzo proprio nellimmagine di leggerezza della vita che riesce a sorvolare senza rimuoverla la banalità del male».
Tra il pubblico si notavano, oltre al direttore del Tg2 Mauro Mazza, anche Maurizio Gasparri, Francesco Storace, Adolfo Urso e lo storico .
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