Mosca - Aveva 48 anni quando fu assassinata nell'ascensore del suo palazzo. Era il 7 ottobre del 2006. Accanto al suo cadavere furono trovati quattro bossoli. Uno apparteneva al proiettile che l'aveva colpita alla testa, uccidendola. Gli inquirenti si misero a lavorare su diverse piste, anche se la più accreditata era quella dell'omicidio su commissione: qualcuno aveva ordinato quella che aveva tutti i connotati di un'esecuzione. A distanza di due anni e quattro mesi non si sa ancora nulla del mandante. E i quattro presunti killer sono stati tutti assolti. Nessun responsabile, dunque, per l'assassinio di una giornalista troppo scomoda.
Nel pc il materiale sulle inchieste Il giorno dopo l'assassinio la polizia sequestrò il computer della giornalista. L'oggetto più prezioso della Politkovskaia con il materiale delle sue inchieste. Quelle inchieste che ancora dovevano essere pubblicate e che, in passato, avevano dato fastidio a molti. Il 9 ottobre l'editore di Novaya Gazeta Dmitry Muratov fece sapere che la Politkovskaia stava per pubblicare un articolo sulle presunte torture commesse dalle forze di sicurezza cecene legate al Primo ministro Ramsan Kadyrov.
Al funerale assente il governo Il giorno del funerale, celebrato a Mosca il 10 ottobre, non prese parte alcun esponente del governo. Più di mille, invece, i cittadini che scelsero di dare l'ultimo saluto alla sfortunata giornalista.
Tortura in Cecenia Più di una volta la giornalista aveva denunciato, nei suoi articoli, le violenze dei militari russi sui civili ceceni. Lo aveva fatto nei suoi articoli e anche nel libro "Cecenia, il disonore russo". Ma cosa diceva la Politkovskaia? La tesi era questa: i soldati di Putin avevano praticato la tortura in Cecenia. Colpevole era un gruppo delle forze di sicurezza cecene legate al primo ministro Ramzan Kadyrov, fedelissimo al Cremlino. Accuse sempre respinte al mittente dal governo di Mosca.
Gli ostaggi del teatro di Mosca Nel 2002 la Politkovskaia trattò la liberazione di alcuni ostaggi con i terroristi che avevano preso d'assalto il teatro della Dubrovka a Mosca.
La crisi di Beslan Ad Anna Politkovskaia fu chiesto di intervenire nella crisi di Beslan, ma non riuscì a raggiungere la scuola
assediata nell'Ossezia. Dopo qualche giorno la giornalista raccontò di un misterioso avvelenamento con una tazza di tè che aveva bevuto in aereo e che, di fatto, le aveva "impedito" di tentare quella difficile mediazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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