Roma«Guardi, non sono unesperta della famiglia Berlusconi».
Sì, ma fu lei, professoressa Ventura, con il suo editoriale contro il velinismo, per dire no a «donne gingilli», ad avviare il tormentone.
«Era una provocazione, anche se ero molto arrabbiata. Sono una donna seria, ma non bacchettona. E poi, si inserirono altri elementi, dal divorzio al caso Noemi, su cui FareFuturo non centra nulla».
Per Daniela Santanchè, intanto, Veronica Lario ha un compagno.
«Ho letto la notizia via Internet, sono a Parigi».
Quindi?
«Trovo sia unuscita molto triste, un po di cattivo gusto. E anche se ripeto, se fosse vero, chiedo alla Santanchè: allora, cosa significa? È una questione politicamente irrilevante».
Sarà, ma la vicenda è entrata da tempo in campagna elettorale.
«Ho unimpressione: le questioni che si sono via via sovrapposte non sono legate alle Europee, visto che il risultato è scontato».
Cè chi intravede però un chiaro progetto anti-Berlusconi.
«Non ci saranno gravissime conseguenze sullopinione pubblica e la flessione del consenso sarà semmai infinitesimale. In discussione è invece la sua probità, il suo rigore morale. Credo semmai sia in atto uno scontro sulla sua sopravvivenza politica».
Tra chi?
«Da una parte ci sono pure i giornali, come Repubblica, che da 15 anni spera con accanimento che cada. Dallaltra cè lentourage del premier, che leva gli scudi perché il capo ha sempre ragione».
Sì, ma nel fatto specifico il Cavaliere sarebbe «parte offesa».
«In ogni caso non giustificherebbe i suoi atteggiamenti, come dire, un po farfalloni nei confronti delle donne.
Quale?
«La signora Lario non è il capo del governo. E se davvero ha una relazione, be, la vive di certo in maniera privata e non la ostenta».
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