Lombardi amanti della velocità, o quanto meno è quanto emerge dai dati della polizia stradale che su 290mila infrazioni contestate nel 2008, con 10mila patenti ritirate, circa 135mila, riguardano il superamento dei limiti. E poi la guida sotto effetto di «sostanze»: su 139mila automobilisti controllati, oltre 6mila avevano bevuto e 550 avevano assunto droghe. Un impegno costante che ha porto negli ultimi due anni una discesa continui degli incidenti, mille in meno, e dei morti, quasi 100 in meno.
«Il numero degli agenti è rimasto stazionario dal 2006 al 2008, circa 1.400 di cui 460 nella sola provincia di Milano - spiega Antonio Bufano, dirigente della Polstrada lombarda - ma grazie a una migliore razionalizzazione del personale siamo riusciti a triplicare i controlli».
Un risultato ottenuto dirottando le risorse nelle zone e negli orari più a rischio, cioé strade intorno alle discoteche negli orari di uscita dei giovani. Basti pensare che su 6.712 automobilisti «sballati», oltre la metà, 3.461, sono stati pizzicati il sabato sera. Questo ha consentito di scendere dai 41 morti del 2007 ai 20 del 2008.
Ma come detto tutti i numeri «neri» sono drasticamente in calo: gli incidenti scendono in tre anni da 14.326 a 13.242, i feriti da 7.311 da 6.900. Incredibile è poi la diminuzione delle morti: 376 nel 2006, 318 lanno dopo, «solo» 279 nel 2008. Attenzione però, questi dati non traggano in inganno, i decessi sulle strade in realtà sono molti di più. I dati della Polstrada riguarda lattività sulle strade provinciali, statali e sulle autostrade, dove si verificano appena il 30 per cento dei sinistri. Il resto avviene in città.
«Una grossa mano ce la dà comunque la tecnologia - conclude Antonio Bufano - basti pensare al safety tutor in funzione sulle autostrade.
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