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La polizia uccide 5 sciacalli a New Orleans

Raccapriccianti testimonianze di violenze e stupri commessi da bande di teppisti, alcuni dei quali sono stati linciati. Forte il rischio di epidemie

Mariuccia Chiantaretto

da Washington

La polizia ha ucciso ieri su un ponte di New Orleans cinque uomini armati che avevano aperto il fuoco su un gruppo di lavoratori diretti a riparare un argine rotto. Si tratta probabilmente di una delle bande di sciacalli che in questi giorni circolano in città. È accaduto sul ponte Danziger. Un gruppo di quattordici lavoratori, ingaggiati dai Genieri dell’Esercito per la ricostruzione degli argini infranti dall’uragano, stava attraversando il ponte, sotto scorta della polizia, quando è stato bersagliato da colpi di arma da fuoco da parte di un gruppo di almeno otto persone armate. La polizia ha risposto al fuoco, è divampata una sparatoria. Gli agenti hanno uccico almeno cinque degli uomini armati, ha detto il vicecapo della polizia W.J. Riley. L’incidente è stato confermato da un portavoce dei Genieri dell’Esercito. Nessuno dei lavoratori ingaggiati dai militari è stato ucciso, a differenza di quanto dichiarato dal Genio in un primo momento.
Il ponte attraversa un canale che collega il fiume Mississippi al Lago Pontchartrain. I lavoratori si stavano dirigendo verso un gruppo di chiatte che dovevano essere poi trasportate nei pressi del luogo dove si è rotto un Canale sulla 17/esima strada. Non si hanno ancora molti dettagli sulla natura dell’attacco. Inizialmente si era diffusa la notizia che la polizia aveva aperto il fuoco per sbaglio sui lavoratori, ma l’informazione era errata. Le forze dell’ordine di New Orleans stanno attraversando un momento di grande tensione: il capo della polizia ha ammesso che i suoi agenti hanno il morale sotto i tacchi. Alcuni hanno perso tutto quello che possedevano ed hanno subito gravi lutti familiari. Dopo un periodo iniziale in cui i poliziotti avevano fatto poco per bloccare le bande armate di teppisti che avevano cominciato a dettare legge in alcuni quartieri, saccheggiando i negozi, adesso gli agenti di New Orleans, con l’aiuto dei militari, stanno cercando di ristabilire l’ordine pubblico.
Nella città abbandonata dagli abitanti sono rimasti cumuli di immondizia e migliaia di morti. La Guardia nazionale - 40mila soldati in assetto da guerra -, ha iniziato le operazioni di perquisizione casa per casa per recuperare cadaveri e qualche debolissimo sopravvissuto. «Stiamo riconquistando la città che Katrina ci ha preso - spiega un ufficiale della Guardia nazionale -, questa è una piccola Somalia». Tutti i soldati che bussano alle porte sono armati. Nei giorni scorsi gli uomini della Guardia nazionale sono stati fatti oggetto di spari da parte di civili che saccheggiavano negozi o erano esasperati per il ritardo dei soccorsi. «Non avrei mai immaginato - ha commentato Phillip Baccus, del 527° battaglione del Genio - di essere preso a fucilate da un civile americano».
«È evidente che ci sono migliaia di morti», ha dichiarato il ministro della Sanità Michael Levitt. L’ammiraglio Craig Vanderwagen ha detto che l’obitorio della prigione San Gabriel era attrezzato per ricevere da un minimo di mille a un massimo di due mila corpi. Il segretario della Sicurezza interna, Micheal Chertoff, ha detto: «Il Paese deve prepararsi al peggio: quando New Orleans sarà prosciugata e verranno scoperti cadaveri ovunque. Saranno scene inimmaginabili».
Non tutte le vittime sono morte annegate o di fame. Nei centri di raccolta ci sono stati bambini uccisi in seguito a violenze sessuali e persone picchiate a morte per puro sadismo. Sabato mattina i camion dell’azienda del gas e dell’energia elettrica sono entrati per la prima volta a New Orleans scortati dalla Guardia nazionale. Il ministro dei Trasporti pubblici, Norman Mineta, ha annunciato che 10mila persone sono già state evacuate da New Orleans in aereo e che circa 15mila al giorno verranno portate via in treno. In Texas, su auto private e autobus, sono arrivate 240mila persone. In città, dice il sindaco, restano ancora 70mila persone, 5mila delle quali sono in attesa d’imbarco all’aeroporto. Il direttore dello scalo, Roy William, ha rivelato di aver messo su un camion frigorifero trenta cadaveri di persone morte in attesa di un mezzo di trasporto o di una medicina.
Dan Craig, incaricato delle operazioni di emergenza, prevede che occorreranno almeno sei mesi per far defluire l’acqua dalle vie della città e altri tre prima che possa essere definita «asciutta».

Il ministro del lavoro, Elaine Chao, ha stanziato 62 milioni di dollari per l’assunzione di 10mila persone per ripulire New Orleans e i paesi della Louisiana.

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