La «Polizzia» deve buttare le divise fatte in Romania

Sapete come si scrive Polizia in rumeno? Se non lo sapete, poco importa chiedete ad un agente della Stradale di girarsi e lo potrete leggere tranquillamente senza l'ausilio di lenti correttive sulla sua schiena: «Polizzia». Il correttore di bozze è cortesemente pregato, per una volta, di non correggere. Sarebbe uno sforzo vano, una battaglia persa in partenza. Perché, per sistemare migliaia di giacconi in Goretex, appena arrivati da Bucarest e destinati alla nostra Polizia (quella vera, quella con una zeta sola) più che un correttore ci vorrebbero ettolitri di «bianchetto» e centinaia di omini volenterosi. Quindi. «Quindi adesso ce li teniamo, anzi li buttiamo così come sono arrivati», ammette, confida e denuncia Filippo Saltamartini segretario del Sap, il Sindacato autonomo di polizia. Certo che il Viminale, forse perché sedotto e traviato dai vari serial tv tutti perfettini tipo, Gente di mare e Distretto di Polizia, ultimamente in fatto di look e abbigliamento ne sta infilando una dopo l'altra. Di figuracce, non di giacconi.
E nemmeno di scarpe, come vedremo tra poche righe. Perché i giacconi in Goretex appaltati, pensate un po' per risparmiare, in Romania, e arrivati con quell'eccellente svarione che diventa, per giunta, fosforescente nella nebbia e nella notte, certo non si possono infilare. Come non si possono infilare le scarpe, è storia altrettanto recente, che, sempre il ministero degli Interni, ha pensato bene di ordinare in Slovenia per aggraziare con un tocco sexy i piedi delle circa quindicimila poliziotte d'Italia. In questo caso i conti si possono già fare, anzi sono già stati fatti dal Sap: valore della commessa, oltre 600mila euro. Peccato che quando sono arrivate un paio di settimane fa al Veca, cioè al magazzino vestiario della Polizia, le poliziotte che hanno provato a indossarle stiano ancora cercando di togliersele visto che tutte le taglie erano e restano sbagliate. Perché, a parte la pelle dura che fa rima con tortura, con cui le scarpe sono state realizzate, su questi nuovi décolleté anche se c'è scritto 35 non bisogna fidarsi. Non bisogna nemmeno provare a intingere il piedino perché il 35 della Slovenia non corrisponde al 35 dell'Italia e della Cee. E così via per tutti gli altri numeri a scendere o a salire. Si butta e si ordina. Si ordina e si butta, dunque. Libero scialo o libero Stato?
Del resto anche i poliziotti e le poliziotte veri, non quelli di Distretto di Polizia (Polizzia, ovviamente, nella versione che verrà programmata in Romania) del resto possono scialare grazie alla nuova Finanziaria che, navigando tra tagli e controtagli, operati soprattutto nel mare periglioso della sicurezza del Paese, ha concesso loro ben cinque euro di aumento mensile.
Meglio farsi un giro in auto. Di pattuglia. Con l'unico inconveniente che l'agente a fianco del guidatore non gode della sicurezza di cui dovrebbe godere un qualunque passeggero: non può contare sull'airbag. Perché l'airbag passeggero, ammette, confida e denuncia sempre Filippo Saltamartini del Sap, non è stato fatto montare su gran parte delle volanti per risparmiare.
Eppure le volanti dovrebbero servire ad inseguire. E se si insegue si corre.

E se si corre si rischia oltre a qualche pallottola del mariuolo di turno anche un incidente. Ma insomma che succede al Viminale? Giacconi con lo svarione, scarpe strette. Manca qualcosa? Sì, cervello «poco» fino.
Gabriele Villa

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