Politica

«Il Polo è pronto a un nuovo patto»

La Russa: «An ha dato la sveglia alla Cdl e ha rimesso insieme i cocci della coalizione. Nessuno sconto al governo»

da Roma

Onorevole La Russa, dopo due giorni di dibattito siete più «dormienti» o «destri»?
«Eh, eh... Lo slogan voleva individuare un’alternativa provocatoria fra una stato di sonnolenza e uno di attività....».
E quindi?
«Siamo più che destri, destrissimi, direi».
Voi di An o la coalizione?
«Vede, il governo è in difficoltà, si può battere: il nostro seminario lo ha confermato, offrendo molte buone indicazioni su come farlo».
Lo ha organizzato una corrente che ora non esiste più. La sua. È davvero così?
«Come corrente non esistiamo. Ma come centro di iniziativa sì, eccome. Siamo un’area che riesce a tenere incollate sulle poltrone, discutendo solo di idee, cinquecento persone per due giorni. Quale migliore segnale di vitalità?».
Però restate orgogliosissimi della vostra identità tatarelliana...
«Ah, certo. Come avrebbe fatto Pinuccio, il nostro obiettivo era caricare la sveglia».
Pera ha citato tre categorie di polisti sconfitti, tra cui quelli che non volevano di vincere e sono contenti di aver perso, lei dove si colloca?
«Io fino all’ultimo era nella prima categoria: volevo vincere a tutti i costi. Però posso introdurre la quarta?».
Quale?
«Una in cui mettere tutti quelli che hanno perso rocambolescamente, e che ora vogliono rivincere. Subito».
Il problema è il come. Uno dei grandi filoni di discussione è stato quello su «girotondi sì o no, piazza sì, piazza no.
«E io sono per la politica e per la piazza. Non solo un’oceanica manifestazione contro la Finanziaria, ma diverse mobilitazioni su diversi temi. No ai girotondi? Facciamo mosca cieca, allora, purché si faccia».
Ad esempio?
«Bene la mobilitazione sul fisco! Io ne ho promossa una a Milano, Basta apProdi - scusate il gioco di parole, è voluto - contro la cittadinanza breve».
Nella tavola rotonda fra tutti i partiti della Casa delle Libertà non sono mancati attriti...
«Ma vivvaddìo, si dibatte! Era il primo confronto dopo il voto in cui c’erano tutti, da noi a Pera, da Maroni a Bondi, a Buttiglione. Abbiamo rimesso insieme i cocci, altroché».
Era una discussione in cui non avete dato «la linea»?
«La regia ha volutamente fatto sì che non prevalesse una tesi. Ma proprio perché la discussione è stata libera ritengo importantissimo che tutte le componenti della Cdl, dal nostro palco, sia pure con accenti diversi, abbiano detto che sono d’accordo sull’idea di costruire un nuovo patto. Le pare poco?».
Altro dilemma: opposizione dura, o morbida. Lei che dice?
«Sono stato il primo a indicare la strategia dell’ostruzionismo contro il centesimo tentativo di inserire nella legge comunitaria una normetta sull’asilo politico, che di fatto impedisce l’invio nei Cpt per chiunque lo chieda.

Non pregiudiziale, quindi: ma quando è giusto, nessuno sconto».

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