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La Polonia dice sì alla Nato: mille soldati in Afghanistan

Raggiungeranno i 100 già nell’est del Paese

da Varsavia

La Polonia è il primo Paese a rispondere all’appello della Nato e a inviare un nuovo contingente militare in Afghanistan, tre giorni dopo la richiesta dell’Alleanza atlantica di reperire altri duemila effettivi per tenere sotto controllo una situazione drammaticamente peggiorata nelle ultime settimane. Dal febbraio 2007 oltre mille soldati polacchi saranno inviati in Afghanistan per rafforzare il contingente della missione della Nato: saranno dislocati nell’est del Paese. I militari polacchi si uniranno ai circa 100 colleghi già presenti da tempo in Afghanistan sotto il commando americano nell’ambito dell’operazione Enduring Freedom. La decisione delle autorità polacche sull’ampliamento della presenza del proprio esercito nella missione Nato è stata annunciata non a caso in coincidenza con la prima visita negli Stati Uniti del premier polacco Jaroslaw Kaczynski, il cui governo conservatore tiene molto a una stretta politica atlantista. Ultimamente l’immagine della Polonia come alleato di ferro degli Stati Uniti era stata danneggiata dai ripetuti litigi con la Germania, che Washington non vede affatto di buon occhio.

Il ministro della Difesa Radek Sikorski ha recentemente rilevato che l’impegno polacco per difendere la libertà in Afghanistan è un modo di esprimere gratitudine a questo Paese il quale, lottando coraggiosamente in passato contro l’Armata rossa, ha impedito la realizzazione dei piani sovietici di intervenire militarmente in Polonia negli anni Ottanta, al tempo della legge marziale, per sciogliere l’opposizione del sindacato Solidarnosc.

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