Dalla poltrona di Chiambretti la Moratti boccia Mourinho e prende tempo per via Craxi

Una Moratti inedita quella apparsa in tv ieri sera. Abbandonata per un’oretta la poltrona di sindaco per sedersi su quella più pungente dello studio del «Chiambretti Night» Letizia Moratti si è lasciata tormentare dal conduttore sui i temi più diversi, dalla gioielleria di Tiffany alla via a Craxi, dalle primarie agli Ambrogini. Ma superato l’esame dei salotti tv anticonvenzionali con la maliziosa Victoria Cabello, che è riuscita a far parlare la lady di ferro addirittura di sesso e autoerotismo, Letizia Moratti è «sopravvissuta» con disinvoltura anche alla prova del programma. Nonostante la difficile giornata iniziata con il convegno sulle «Città sostenibili», la conferenza stampa sulla digitalizzazione dell’Albo pretorio del Comune, riunioni sul bilancio e incontri, squarciata all’ora di pranzo dalla notizia della morte del taxista Paolo Massari, Donna Letizia è riusciuta a planare nello studio con il sorriso sulle labbra. Fresca di parrucchiere, elegante come sempre, ha sfoggiato un giacca da Guerre stellari in pendant con la mise del conduttore. Pantaloni neri, decolletes nere con fiocco, giacca blu elettrica e top blu elettrico e fucsia. E non importa se dietro a lei troneggia l’enorme dito medio che ha scatenato una bufera di polemiche a Palazzo Marino, la scultura di Maurizio Catellan, che ha voluto in piazza Affari fino a Natale. Non si scompone se le si chiede dell’intitolazione della via a Craxi, annunciata un anno fa ma non realizzata, nonostante le recentissime apertura del governatore Formigoni e del presidente della Provincia e coordinatore regionale del Pdl Guido Podestà. La promessa non mantenuta è riuscita nel miracoloso effetto di unire i fratelli Craxi in un’allenza di ferro contro di lei. «Ho ricevuto una valanga di richieste da parte dei miei concittadini di pensarci e di rifletterci e quindi se i miei cittadini mi chiedono di farlo, ho deciso di prendermi un attimo di tempo».
Sicura e quasi sfrontata quando Chiambretti, le chiede di commentare i suoi possibili sfidanti alla corsa alle comunali del 2011. «A me pare che si siano molto preoccupati di vincere tra di loro ma francamente non si è capito i programmi dei candidati. Forse è normale quando si fanno le primarie». Chiambretti rilancia e la stuzzica confessando di non conoscere i quattro candidati e di considerarli, al momento solo dei volti, il sindaco ribatte: «Lei deciderebbe sulla base delle facce? Io deciderei sui programmi e credo che i milanesi siano persone pragmatiche».
Inevitabile per un appassionato di calcio come Chiambretti, tifoso sfegatato del Toro, fare una domanda anche sulla squadra di famiglia e l’eventuale Ambrogini per Mourinho. Ma qui Letizia gioca in casa, il mondo del calcio non ha (quasi) segreti per lei, in casa mastica pane e Inter.

Mettere insieme Ambrogino, l’onoreficenza più importante per la città di Milano, e il mister «traditore», però, è un colpo basso. Ma Letizia Moratti non si scompone, l’assist è servito. «L’Ambrogino a Mourinho? Se fosse per me non glielo darei. Poteva fermarsi a festeggiare la Champions qui a Milano...».

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