Claudio De Carli
«Le condizioni meteorologiche sfavorevoli sono risultate molto incisive sullandamento delle concentrazioni degli inquinanti, sebbene la mancata emissione dovuta al blocco delle auto abbia certamente limitato la crescita dei valori di polveri sottili che si sarebbe potuta verificare senza il provvedimento di fermo». Il bollettino è dettato dallAgenzia regionale per la protezione dellambiente e in sostanza ci dice che senza il blocco dei mezzi di due giorni fa, gli inquinanti avrebbero reso difficile la situazione in città. La nota dellArpa è confermata dalla media dei valori rilevati nelle stazioni interessate dalla limitazione del traffico: in via Juvara il valore del Pm10 è stato di 117, rispetto al 122 di venerdì 6 gennaio. Un valore che nonostante il blocco del traffico è diminuito di poco e rimane comunque oltre il doppio della soglia di attenzione stabilita in 50.
Anche nella centralina al Verziere il valore delle polveri sottili ha avuto una lieve diminuzione, da 92 di venerdì agli 89 di sabato, quasi impercettibile. Siamo rimasti lontani dai valori record del 3 gennaio quando al Verziere venne toccata cifra 133 e addirittura 190 in viale Juvara. Ma è evidente che la soglia di attenzione di 50 microgrammi al metro cubo è lontana e il blocco del traffico non ha praticamente dato segnali positivi, sebbene negli altri comuni capoluogo lombardi, in cui il provvedimento non è stato attuato, si è evidenziato un incremento dei valori di Pm10 pari al 19 per cento.
Nel giorno dello stop, i tecnici dellArpa hanno stimato una riduzione delle emissioni tra le 2,5 tonnellate di un giorno festivo invernale tipico e le circa 4 tonnellate di un normale sabato prefestivo. Ma è difficile fare comparazioni più precise perché, come spiegano, il 7 gennaio è stato un sabato particolare, al centro di un ponte alla fine delle festività: non esistono casistiche di stime più precise comparabili. Ma un rilievo rimane comunque certo: nel pomeriggio del giorno 6, con lintensificarsi dei flussi di traffico, i valori delle concentrazioni sono aumentati, mentre questo non si è verificato nel giorno 7, in concomitanza con il provvedimento di fermo.
Quindi, leggendo le considerazioni dellArpa, il blocco totale è solo riuscito a tamponare una situazione che si sarebbe fatta decisamente più difficile, con una concentrazione che mediamente si è abbassata solo dell8 per cento nelle zone interessate al provvedimento ma che, senza il divieto, avrebbe raggiunto valori molto più allarmanti. Neanche le previsioni sono confortanti: un ritorno a condizioni più stabili, con aumento della pressione a tutte le quote unito alla scarsa ventilazione al suolo, dovrebbero favorire un accumulo delle concentrazioni degli inquinanti.
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