Polveriera Grottarossa: «Troppi rom, ora basta»

Il Comune fa il gioco dell’oca con i nomadi e il comitato di quartiere minaccia di bloccare la Flaminia

Marcello Viaggio

«Non possiamo diventare il ricettacolo di tutti i nomadi della capitale», tuona il Comitato di quartiere Grotta Rossa-Due Ponti, dopo l’arrivo dei rom di Tor Sapienza a via Tiberina. I residenti minacciano di bloccare la Flaminia nei prossimi giorni. «La maggior parte delle persone alloggiate a spese del Comune in quest’area è priva di permesso di soggiorno, si viola la legge Bossi-Fini» denuncia un’interrogazione parlamentare di An.
Continua il giro dell’oca del Campidoglio con i rom. Domenica in un centinaio sono stati traslocati da Tor Sapienza al camping Roman River al chilometro 2,500 della Tiberina, alla Tenuta Piccirilli. Dove già da un anno erano stati sistemati dal Comune altri 400 nomadi dalla ex Snia Viscosa. Ma indovinate dove erano stati destinati inizialmente questi ultimi? Proprio in quello stesso campo di Tor Sapienza, sgomberato 48 ore fa in tutta fretta. Mentre domenica la destinazione originale dei nomadi non era la Tiberina, ma Torrevecchia. Segno di grande confusione nei programmi del Campidoglio, ma anche di spreco di quattrini. Quanto costano al Comune i traslochi, l’affitto dei camping privati, i containers, gli allacci, la scolarizzazione? Di rado se ne sa qualcosa.
Dai rom all’immigrazione clandestina alla prostituzione il passo è breve. Alcuni camping lungo le strade del sesso aprono le porte alla prostituzione minorile dei Paesi dell’Est. Un paio d’anni fa gli inquirenti fecero scattare le manette ai polsi di sfruttatori slavi e del gestore italiano di un accampamento vicino Prima Porta. Le roulottes risultarono affittate a 13 euro al giorno a minorenni romene, altre accanto erano state affittate a immigrati clandestini.
Sul centinaio di rom scodellato 48 ore fa dal Comune sulla Tiberina, nessuna consultazione con i cittadini né tantomeno con i Municipi. Nel XX il capogruppo di An, Ludovico Todini, è categorico: «Quanto è successo l’abbiamo appreso dai giornali». All’oscuro di tutto anche il Comitato di quartiere Grotta Rossa-Due Ponti: «Sotto i cavalcavia della Tiberina e di Saxa Rubra sorgono decine di baraccopoli - denuncia il presidente, Giuseppe Calendino -. Rom e immigrati per stare lontano da occhi indiscreti hanno murato gli accessi. Ora questi altri. Presto daremo vita a un sit-in su via Flaminia, non possono continuare a spedirci nomadi da tutta Roma. Siamo sotto assedio».
Proprio la Tenuta Piccirilli due settimane fa era stata al centro di un’interrogazione parlamentare del deputato di An, Enzo Raisi: «Nell’accampamento, dove la maggior parte dei 400 immigrati è sprovvista di permesso di soggiorno, vivono bambini che non frequentano la scuola dell’obbligo. Il paradosso è che il Comune avrebbe messo a disposizione una navetta gratuita per il collegamento tra il campo e la stazione di Saxa Rubra, dove però i bambini si recherebbero per l’accattonaggio». L’interrogazione chiede al ministro degli Interni, Giuseppe Pisanu, «se non ritiene opportuno intervenire per ripristinare la legalità».
Tutta la zona rischia di diventare una sterminata riserva di sfruttamento, di accattonaggio. Una bomba a orologeria. «A Labaro, in via Bellagio, sorge un altro insediamento, dove vivono abusivamente decine di immigrati di etnia curda, senz’acqua, luce e servizi igienici - accusa il presidente dell’Osservatorio sociale, Luigi Camilloni -.

Come mai nessuno ha verificato i permessi di soggiorno? È vero che la maggior parte dei bambini del campo sono dediti all’accattonaggio? Numerosi gli episodi di violenza. Sollecitiamo il Prefetto di Roma ad accertare le condizioni di vita e l’identità di questi bambini».

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