Polverini oggi firma i tagli alla sanità Proteste per i piccoli ospedali di provincia

Ore decisive per la sanità laziale. Oggi il governatore Renata Polverini dovrebbe firmare i decreti che formeranno il corpus di provvedimenti (tagli, accorpamenti, chiusure di 26 piccoli ospedali) che poi domani, 31 maggio, finiranno sul tavolo dei tecnici del ministero dell’Economia e della Salute che dovranno dare il via libera definitivo. Una bocciatura sarebbe molto grave, anche perché aprirebbe la strada a un probabile (quasi inevitabile) aumento delle aliquote regionali sull’Irpef e sull’Irap già al tetto massimo. Uno scenario al quale Polverini non vuole nemmeno pensare.
Entrando nel dettaglio, le misure contenute nei provvedimenti prevedono un taglio del 4 per cento sul budget complessivo del 2010 per tutte le strutture private accreditate e policlinici. Un risparmio del 10 per cento riguarderà invece il settore della riabilitazione. I tecnici della Regione incaricati della messa a punto dei decreti hanno comunicato la portata delle misure alle associazioni della sanità privata, Aiop, Aris, Federlazio e Confindustria durante un incontro al quale hanno partecipato anche il sub commissario governativo Mario Morlacco, il direttore regionale Paolo Artico e Andrea Urbani. Assieme al decreto sul riordino della rete ospedaliera, il provvedimento sui tagli alle convenzioni e alla riabilitazione ha lo scopo dichiarato di cercare di sbloccare i fondi Fas (per le aree sottosviluppate) che potrebbero contribuire a chiudere il disavanzo 2009 e consentire quindi alla Regione di evitare l’aumento delle aliquote Irpef e Irap. E come era, del resto, prevedibile, anche la annunciuata chiusura di 26 piccole strutture ospedaliere di provincia sta creando malumori e proteste perchè nessuno vuole rinunciare ai posti letto vicino casa, anche quando restano inutilizzati.

La conferenza dei sindaci dei comuni ricompresi nel territorio di competenza della Asl Rm/H ha inviato una lettera alla presidente della Regione Lazio (anche nella sua qualità di commissario straordinario per la Sanità) per chiedere che il loro territorio non venga ulteriormente penalizzato.

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