La Ponce e Liotti come Romeo e Giulietta. Ma tra la malavita

Una versione moderna e un po’ cruenta della tormentata passione, da stasera per sei puntate in prima serata su Canale 5

La Ponce e Liotti come Romeo e Giulietta. Ma tra la malavita

Roma - Il libro ha fatto scalpore, la fiction ha provocato scandalo. Una normale, equazione farebbe supporre che il format Sin tetas no hay Paradiso (Senza tette non si va in paradiso, tratto dall’omonimo bestseller del colombiano Gustavo Bolivar, in Spagna già trasformato in fiction dai grandi ascolti) venisse traferito in Italia per ottenere reazioni analoghe. E invece Madiaset l’ha acquistato dalla Spagna solo per trasformarlo. Col titolo Le due facce dell’amore, interpretato da Daniele Liotti e Nathalie Rapti Gomez, la cruenta stroria d’una bambina di 14 anni, che si fa travolgere dal mondo dei narcotrafficanti per trovare i soldi con cui relizzare il suo sogno degradato, rifarsi il seno, «è stata ovviamente addolcita nei suoi aspetti più crudi -avverte il responsabile della fiction, Scheri- La storia è trasferita in Italia, dove il contesto è per fortuna diverso; la protagonista, d’una decina d’anni più matura, diventa una fanciulla pura e ingenua, innamorata d’un amico d’infanzia nel frattempo divenuto boss; e il loro amore una sorta di Romeo e Giulietta ambientato nel mondo della malavita internazionale. Insomma: ne abbiamo fatto un prodotto adatto alla prima serata di Canale 5, su cui andrà in onda per sei puntate, a partire da stasera». La coproduzione Argentina (Le due facce dell’amore è girato in gran parte a Buenos Aires) spiega la presenza nel cast di Lola Ponce: «In un ruolo assai diverso dai miei soliti, e per questo molto divertente -spiega la cantante (già vincitrice a Sanremo e fra poco protagonista della ripresa dei Promessi sposi di Guardì)- Interpreto infatti una spericolata donna di malaffare: terribilmente ambiziosa, temibilmente pericolosa».

Anche per Daniele Liotti, dopo vari eroi coraggiosi e uomini di fede, un personaggio di segno totalmente opposto: «Il “Duca”, una sorta di bandito romantico -spiega lui- cioè di uomo fondamentalmente onesto, ma traviato dal male, che nell’amore troverà le ragioni di una sofferta catarsi».

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