Ponte Galeria, l’ora delle polemiche

Venerdì è stato il giorno della stanchezza e del terrore per la coppia di ciclo-turisti aggredita dai due pastori romeni a Ponte Galeria. Sabato, mentre le indagini procedevano e la coltre d’incertezza sull’identità dei colpevoli si diradava fino a scomparire, è subentrato il sollievo. Ieri, invece, per Wilma e Paul, da sempre abituati a cavarsela senza troppi drammi di fronte alle difficoltà inaspettate, è arrivato il momento di pensare a se stessi. E di ricostruire daccapo quello che, dopo quella violenza, è andato inevitabilmente perso. L’uomo, 54 anni, esperto informatico, si sta preparando per un intervento chirurgico al polso, che dovrà essere curato dopo i colpi di bastone ricevuti. Più delicata la situazione della moglie, casalinga di 52 anni, che è stata vittima di un doppio stupro: gli psicologi le stanno costantemente accanto e cercano di rincuorarla. Lei, a causa di una frattura alla mandibola, non può nemmeno parlare. Intanto oggi la procura di Roma inoltrerà all’ufficio del gip la richiesta di convalida dei fermi dei due carnefici della coppia, Paul Petre di 32 anni e Andrej Vasile Boheus di 20, che ieri hanno ammesso le loro responsabilità. Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il sostituto Carlo Luberti, chiederanno contestualmente la custodia cautelare in carcere, in attesa degli interrogatori di garanzia nel carcere di Regina Coeli.
Il sopralluogo di Alemanno. Domani, invece, sarà il giorno del sopralluogo del sindaco sul luogo del fattaccio. Di ritorno dal meeting di Rimini, dove incontrerà il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, il primo cittadino ha espresso la volontà di recarsi personalmente a Ponte Galeria per constatare la situazione di degrado in cui versa la zona alle porte della Città Eterna. Lo scopo è quello di raccogliere elementi utili da portare sul tavolo convocato per dopodomani in Campidoglio con le associazioni sindacali del mondo agricolo e il comandante provinciale del Corpo forestale dello Stato, per fare il punto sulle misure di sicurezza nei terreni prossimi agli insediamenti urbani e sulle modalità di reclutamento e controllo della manodopera agricola di origine non italiana in quelle aree.
Le reazioni politiche. Il dibattito sulle dichiarazioni dello stesso Alemanno e in via più generale sui risvolti della vicenda, con le polemiche del centrosinistra in prima fila, ha tenuto banco per tutta la giornata di ieri. Il vicesindaco Mauro Cutrufo ha puntato l’indice proprio contro l’opposizione, definendola «senza vergogna». «Dopo aver governato per 15 anni - ha affermato Cutrufo - lascia un territorio devastato e totalmente privo di controllo, un’immigrazione selvaggia e incontrollata e si permette di fare pure la morale». Tali critiche sono però per Francesco Giro, sottosegretario ai Beni Culturali, delle «medaglie» per chi si sta «muovendo con iniziative concrete per la sicurezza della città», aggiungendo che il fatto di chiamare in causa la tragedia della signora Reggiani «è una dimostrazione di sciacallaggio politico, visto che quel drammatico episodio è avvenuto nei pressi di Ponte Milvio e non in una zona agricola e disabitata».

Antonello Aurigemma, presidente della commissione Mobilità, ha perciò esortato gli avversari politici «ad ammettere i propri fallimenti e a cominciare a collaborare con la nuova amministrazione». Dello stesso segno infine le parole di Fabio Rampelli e Andrea Augello, rispettivamente deputato e senatore del Pdl, che hanno bollato come «grottesche» e «strumentali» le accuse rivolte in queste ore ad Alemanno.

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