Nuova protesta popolare ieri pomeriggio a Ponte di Nona. Dopo la manifestazione del 17 marzo che aveva visto sfilare in corteo con striscioni e fischietti più di mille persone, il comitato di quartiere Nuova Ponte di Nona torna a sollecitare un serio intervento del Comune sulla viabilità della zona. Lapertura del casello autostradale «Ponte di Nona» sullautostrada Roma-LAquila, inaugurato il 13 aprile scorso, non basta ad alleggerire il traffico locale, occorre qualcosa di più sostanzioso.
Occorre soprattutto investire risorse per lammodernamento e lallargamento della via Collatina, la principale arteria di collegamento da e per Ponte di Nona. Specie dopo lapertura il 30 marzo scorso del mega-centro commerciale Roma Est, che richiama curiosi e amanti dello shopping da ogni parte di Roma. Sabato in particolare è giorno di pienone per il centro commerciale, con 30mila visitatori. In tilt il traffico. La gente del posto ha solo due alternative: restare a casa a guardare la televisione o raggiungere a piedi il megastore per fare acquisti. Il comitato di quartiere chiede anche un drastico abbassamento per i residenti del pedaggio autostradale, che attualmente è di 0.80 euro. Facile capire il salasso per chi entra ed esce ogni giorno dal casello della A24 per recarsi al lavoro. Qualcuno fa i conti: non meno di 20 euro al mese.
Nella zona, sottolinea il comitato Nuova Ponte di Nona, mancano di fatto i mezzi pubblici, visto che lunica linea di autobus, il 314, passa rasente lestremo est del quartiere lasciando a piedi chi abita dallaltra parte a tre chilometri. Gli organizzatori della manifestazione quindi chiedono il potenziamento della rete di trasporto pubblico nella zona, meglio sarebbe dire una linea ex novo per Ponte di Nona.
Il quartiere, nellVIII municipio, comprende le case popolari del vecchio Piano di Zona e la zona oggi in via di completamento detta Ponte di Nona-Caltagirone. La protesta tocca soprattutto questultima, 20mila abitanti attualmente, 40mila nei prossimi anni a completamento del piano. La Collatina, però, è rimasta la stessa strada di 50 anni fa, quando nella zona pascolavano le pecore e cerano solo pochi casolari. «La via Collatina non è una strada, ma un sentiero. È una vergogna, la gente è prigioniera del proprio quartiere», accusa il presidente del comitato, Massimo Mancuso. Molto serio anche il proliferare delle baraccopoli e degli insediamenti rom fra Collatina e via di Salone. Frequenti i furti di rame dai cantieri. In qualche occasione perfino i fili dellalta tensione sono stati presi dassalto di notte da bande di rom e clandestini romeni per rubare il rame, lasciando al buio per giorni vaste zone del quartiere. A Ponte di Nona non cè neanche un asilo nido, lunica scuola materna è piena come un uovo con 180 bambini costretti a rimanere a casa. Non cè una farmacia nè lufficio postale. Lilluminazione pubblica è a carico dei residenti.
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