di Natale Bruno
La prima pietra c'è, il cantiere pure. Ma le polemiche non mancano. Nasce con strascichi al vetriolo il ponte sullo Stretto di Messina. Ieri, 23 dicembre data storica: è stato avviato il primo cantiere per la realizzazione della grande opera, la deviazione della linea ferroviaria tirrenica in corrispondenza di «Cannitello». Un atto propedeutico che servirà a risolvere le interferenze con il futuro cantiere della torre del ponte, dal lato Calabria, costerà 26 milioni di euro, e rappresenta la prima fase del progetto di spostamento a monte della linea ferroviaria Battipaglia-Reggio Calabria. Ma se da una parte c'è chi canta vittoria, per l'inizio del lavori ai quali avrebbe dovuto partecipare il premier Silvio Berlusconi, prima dei fatti di Milano, dall'altra non mancano gli oppositori.
Ieri mattina, a «tagliare il nastro» il ministro delle Infrastruttrure e dei trasporti, Altero Matteoli che ha subito voluto fugare ogni dubbio attorno alla realizzazione della mega struttura: «Abbiamo mantenuto l’impegno e non intendiamo edificare una cattedrale nel deserto», spiegando poi come questi lavori siano «propedeutici per costruire il ponte, ma indispensabili per mettere in sicurezza una parte del territorio in Calabria e in Sicilia». Secondo il capo del dicastero ai Trasporti il «ponte è un'infrastruttura di livello europeo essendo un segmento cruciale del corridoio Berlino-Palermo». Un’opera che dovrebbe «rilanciare lo sviluppo del Mezzogiorno».
I lavori, affidati al contraente generale Eurolink, aggiudicatario della gara internazionale per la realizzazione del ponte, riguarderanno nella prima fase tutte le attività preliminari relative all'autorizzazione per l'occupazione delle aree, alle attività di bonifica da ordigni bellici, alla messa in sicurezza e disboscamento dell'area di cantiere e alle attività di indagine per l'individuazione di eventuali aree da bonificare. I lavori per la nuova linea ferroviaria dureranno 18 mesi e vi parteciperanno principalmente imprese locali.
Soddisfatto l'amministratore delegato della società «Stretto di Messina», Pietro Ciucci che ha ricordato che il 2009 è stato un anno decisivo per la ripartenza del ponte. «Quest'anno, ha spiegato l'amministratore delegato della Stretto di Messina - abbiamo superato, con il costante sostegno del Governo e in particolare del ministro delle Infrastrutture tutte le problematiche dovute al blocco dell'opera del 2006. Abbiamo firmato gli accordi con le imprese, aggiornato e stipulato, con il concedente ministero delle Infrastrutture la convenzione con allegato il nuovo Piano finanziario, due giorni fa è stato approvato l'aumento di capitale della Società Stretto di Messina per 900 milioni di euro».
Duro, invece, il Wwf Italia, da sempre contrario alla realizzazione della campata che unirà Sicilia e Calabria, secondo cui non vengono fatti gli interessi dei cittadini e dello Stato, ma quelli dei costruttori: «A Cannitello il Governo ha deciso di mantenere la falsa inaugurazione del ponte, fingendo di ignorare i tempi delle procedure autorizzative, che saranno ottimisticamente perfezionate nel febbraio-marzo 2010, e l'esistenza del contenzioso con la Regione Calabria».
Tremilaseicentonovanta metri la lunghezza della campata sospesa, 60,4 metri la larghezza dell'impalcato, 382,60 metri l'altezza delle torri, 5.300 metri la lunghezza complessiva dei cavi, 44.352 fili di acciaio per cavo. Sono solo alcuni dei numeri del progetto tecnico. Apertura al traffico prevista per il primo gennaio 2017.
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