Un pool di avvocati contro i processi lumaca

LE ATTESE Per il penale si attende fino a 4 anni mentre un fallimento arriva anche a venti

Un pool di avvocati contro i processi lumaca

È successo per caso andando in metropolitana. L’avvocato era lì con la sua ventiquattrore fra le ginocchia e in mano s’è ritrovato un volantino. Solo che non si trattava di pubblicità per pizza a domicilio o credito in giornata. «Siete vittime di giustizia? Il vostro processo è bloccato negli ingranaggi della burocrazia giudiziaria? Rivolgetevi a noi. Grazie alla legge Pinto avete diritto al risarcimento. Parcella solo dopo aver ottenuto il danno». Non poteva passare inosservato all’avvocato Stefano Nespor, legale civilista esperto oltre che competente proprio in materia di ricorsi alla Corte europea per i troppi processi lumaca. Nulla di personale contro quel «centro pluridisciplinare di avvocati», solo una preoccupazione, quella di evitare il diffondersi di iniziative speculative in questo settore che potrebbero ulteriormente aggravare le aspettative delle vittime dei ritardi.
Incappare in un avvocato sedicente esperto in materia è tutt’altro che difficile. Così è nato il Centro di assistenza per il ritardo nella giustizia, un’iniziativa deliberata dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Milano, partita in sordina qualche giorno fa. Sarà attivo ogni mercoledì del mese e offrirà la propria assistenza presso lo Sportello del cittadino all’interno del palazzo di giustizia in via Freguglia 14 (tel.02-54019715).
«Il Centro offrirà consulenza ad avvocati e cittadini che vogliano sottoporre casi di ritardata giustizia che si siano verificati davanti al giudice onorario, amministrativo e contabile - spiega l’avvocato Nespor che organizzerà l’avvio dello sportello -. Valuteremo la sussistenza delle condizioni necessarie per usufruire del risarcimento previsto dalla legge Pinto o se sia possibile adire direttamente la Corte europea dei dritti dell’uomo. L’idea è di creare a settembre una task force di legali specializzata in questi ricorsi per i cittadini che godranno anche delle garanzie dell’Ordine».
A Milano l’80 per cento delle cause civili va oltre i tempi massimi fissati dalla legge. Il settore dove si registrano più lentezze è quello dei fallimenti. «Qui un processo può durare tranquillamente vent’anni», spiega l’avvocato Nespor. Ma anche le cause di lavoro non viaggiano su corsie preferenziali: «La legge prevede che l’udienza di discussione avvenga entro i 60 giorni dal deposito del ricorso. A Milano l’udienza avviene entro i 6 mesi. Ci va ancora bene. Ci sono tribunali in Italia dove avviene a distanza di due anni». E ancora: ci vogliono in media 7 anni per una causa civile e 4 per una penale.


Soddisfatto il Consiglio dell’ordine: «Abbiamo deliberato questa iniziativa perché l’inefficienza e lo stato di abbandono in cui versa la giustizia italiana costituiscono un problema sociale e giuridico che lede uno dei fondamentali diritti, quello di ottenere giustizia in un periodo ragionevole».

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