BormioUn altro test sullandamento del sistema bancario italiano nel 2010 si è avuto ieri allassemblea della Banca popolare di Sondrio. Il responso è positivo per listituto presieduto da Piero Melazzini, ma conferma le difficoltà attraversate dallintera industria del credito nellultimo anno: lutile netto è stato di 135 milioni e agli oltre 169mila soci sarà distribuito un dividendo di 0,21 euro, perché parte dei profitti sono stati mesi a riserva. La solidità è infatti sempre stata una delle caratteristiche della Popolare di Sondrio: la banca è «ben patrimonializzata» e non ha al momento in vista alcun aumento di capitale, ha sottolineato Melazzini al termine dellassemblea pur senza chiudere in prospettiva alleventualità di ricorrere al mercato. Il banchiere ha poi rimarcato che la strategia resta quella di una crescita in autonomia e da compiersi per piccoli passi. Melazzini e il direttore generale Mario Alberto Pedranzini continueranno quindi a potenziare la presenza della banca sul territorio con aperture mirate, così come è accaduto anche nel 2010, quando sono state inaugurate 12 filiali in Lombardia, Liguria e Trentino portando il gruppo a un totale di 314 sportelli. Laltra priorità è poi la Svizzera, che la Sondrio presidia con la controllata «Suisse».
Quanto allanno in corso, la banca si attende un risultato netto «in ulteriore miglioramento». Tale prospettiva è stata accolta favorevolmente dagli oltre 3.300 soci accorsi a Bormio per approvare il bilancio (5.150 voti espressi, deleghe incluse).
La Popolare di Sondrio resterà autonoma Nel 2011 utili in crescita
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