Popolare Vicenza cerca un miliardo per crescere

Il presidente Gianni Zonin si rivolge ai soci per rafforzare la struttura finanziaria di Popolare Vicenza dopo l’acquisizione dei 60 sportelli Ubi Banca (488 milioni) e l’esborso da 250 milioni necessario per rilevare il 2% di Mediobanca. Il cda ha così approvato un rafforzamento patrimoniale di 950 milioni di euro, di cui 480 con aumento di capitale mentre la parte restante è frutto dell’emissione di prestiti subordinati e altri strumenti finanziari. L’operazione permetterà al gruppo di avere a disposizione anche la liquidità necessaria per l’eventuale acquisto delle filiali che Unicredit deve cedere a seguito dei paletti posti dall’Antitrust all’integrazione di Capitalia. Secondo alcune indiscrezioni Vicenza potrebbe poi vagliare un piano di fusione con Veneto Banca, la cooperativa trevigiana protagonista di una forte crescita negli ultimi anni. Insieme darebbero vita a un soggetto da mille sportelli reinserendosi nel risiko bancario, dopo che l’acquisto di Antonveneta permetterà a Monte dei Paschi di sbarcare in forze in Veneto. Ipotesi che per ora restano tali poiché non risultano né contatti né trattative tra i due gruppi. Veneto Banca, attualmente, è peraltro impegnata fortemente nel rilancio di Popolare Intra.

La comune appartenenza regionale spianerebbe in ogni caso il forte autonomismo che ha fin qui caratterizzato Vicenza che di recente ha visto l’uscita del direttore generale Luciano Colombini verso il Banco Popolare. Vicenza e Veneto Banca inoltre, secondo gli analisti, non avrebbero grandi sovrapposizioni.

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