Il popolo in miniatura sbozzato da Auffret

Una ventina di scultura e oltre trenta disegni e schizzi dello scultore Charles Auffret (1920-2001) sono esposti fino al 15 luglio nell’Atelier del Bosco di Villa Medici (catalogo bilingue Edizioni Somogy). Voluta dal direttore dell’Accademia di Francia Richard Peduzzi che è stato suo allievo, è la prima retrospettiva in Italia del grande artista di Besançon, poco conosciuto nel nostro paese eppure magnifico esempio del modo di fare scultura nel secolo scorso in Francia. La mostra, ospitata nelle due sale e nello spazio aperto che sono stati in passato il discreto e appartato atelier di Balthus, presenta disegni e sculture gli uni accanto alle altre, in dialogo continuo. Disegno non come abbozzo, propedeutico all’opera plastica, ma come disciplina in sé e per sé, come pratica quotidiana e insostituibile. Le stesse posture dei disegni si ritrovano nelle sculture, solo apparentemente inconsuete e invece del tutto naturali nella pratica quotidiana. Fissano un attimo di vita nel suo farsi, trasmettono una storia.

È un popolo in miniatura sbozzato nel bronzo come fosse creta, superfici flessuose e lisce come nella Femme se tenant les seins più spesso scabre, che mostrano i segni lasciati dalle dita dell’artista. Accademia di Francia, viale Trinità dei Monti 1, tel. 06-67611, Orario: tutti i giorni 11-19, chiuso lunedì. Fino al 15 luglio.

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