Pier Augusto Stagi
È giovane, ha il volto simpatico e un passato da autentico prodigio del pedale. Forse per la prima volta in questo Tour ci si trova ad applaudire un vero predestinato, Yaroslaw Popovych, ucraino dItalia, visto che vive in Toscana, alle porte di Firenze, a Poggio a Caiano e da due stagioni veste la maglia della Discovery Channel. Popovych sembra uno scugnizzo di casa nostra. È espressivo, comunicativo ed è forse per questo che Ernesto Colnago, il più noto costruttore di biciclette, non se lo fece scappare quando era ancora ragazzino. «Ha sempre avuto grandissime doti dice il costruttore brianzolo -. Ha vinto tantissimo, diciamo tutto: dal mondiale alle grandi classiche per under 23. Da dilettante era considerato il Merckx dellEst. Con me, in due anni di professionismo, ha fatto terzo e quinto (2003 e 2004) al Giro dItalia. Poi si è mosso Armstrong, che gli ha fatto ponti doro, e mi sono dovuto dividere da lui a malincuore: è un ragazzo bravissimo, un ottimo corridore, può solo migliorare». Popovych fatica a contenere la sua emozione: «Ho sempre sognato una vittoria al Tour e oggi ho finalmente realizzato uno dei miei grandi desideri». Dopo aver vestito lanno scorso la maglia bianca di miglior giovane al Tour, Popovych questanno è partito da Strasburgo con la responsabilità di inseguire un posto di prestigio in classifica. «Adesso sono decimo, e ci sono tutte le Alpi da fare. Se starò bene e avrò un po di fortuna non mi pongo limiti», dice con il faccino da furbetto.
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