Sarà un materiale che arriva dalla storia, la porcellana, a traghettare il made in Italy negli anni che verranno. E' l'obiettivo del concorso «ManyFactory», promosso da Legambiente e Richard Ginori 1735, nell'ambito della campagna nazionale «Salvalarte» e rivolto agli studenti under 30 delle Accademie Nazionali di Belle Arti. Un'iniziativa fatta soprattutto di idee e per le idee, che valorizzerà i giovani talenti in grado di portare nuova linfa alle produzioni italiane d'eccellenza. E li premierà in modo concreto, con la possibilità di vedere il proprio progetto avviato alla produzione in serie negli stabilimenti Richard Ginori, in un incontro virtuoso fra arte e mondo produttivo destinato a tracciare una via maestra da seguire. Il tema scelto per questa prima edizione è la «contaminazione» tra le arti, sancita dall'incontro tra la porcellana, con le sue antichissime origini artigiane, e i moderni linguaggi artistici, innovativi nei materiali e nelle idee. Quattro le categorie di oggetti ammesse al concorso: Bomboniere, Oggetti Regalo, Arredo Ufficio e Tavola Destrutturata. I giovani artisti saranno chiamati a curare, in ogni sua fase, la progettazione di un oggetto in pura porcellana: dall'idea alle tavole di studio, dalla relazione descrittiva al prototipo finito, come fanno i grandi designer che vantano collaborazioni con Richard Ginori (tra gli altri: Gio Ponti, Mari, Castiglioni, Giugiaro e Vannozzi). Entro il 31 maggio 2010 i candidati dovranno far pervenire proprio alla storica sede Richard Ginori 1735 di Sesto Fiorentino il loro personale progetto: i cinque migliori lavori per ognuna delle quattro sezioni del concorso saranno esposti in una mostra itinerante che si chiuderà nel mese di novembre, e quindi inizierà la produzione. Per Alberto Piantoni, Ad di Richard Ginori, «il concorso è un esempio concreto di progettualità innovativa che scaturisce dalla collaborazione tra ambientalismo e impresa: uno stimolo alla maturazione di nuovi talenti nel campo del design, chiamati a confrontarsi con l'ideazione di oggetti in porcellana che saranno destinati alla produzione su larga scala. E' anche da queste iniziative che passa il futuro del nostro Paese». Che potrà e dovrà, aggiungiamo noi, fare fronte alla crisi puntando su quel mix unico di originalità, eleganza e impeccabile funzionalità che accompagna, nel mondo, la fama dei suoi migliori prodotti. Dall'idea d'arte alla produzione in serie il passo non è mai stato così breve. E, d'altra parte, era ora che qualcuno pensasse a istituzionalizzare, tramite un premio organizzato da un'azienda portabandiera del made in Italy, il flusso spesso discontinuo e, diciamolo pure, lasciato al caso, fra l'idea d'arte e la produzione industriale. Anche perché il dialogo costante, sempre aperto fra espressione artistica e produzione in serie è fenomeno ben noto del design italiano a trecentosessanta gradi: lo sanno bene i milanesi, che da marzo possono visitare, in Triennale, un percorso espositivo dedicato appunto a queste dinamiche: proprio «Serie e Fuori Serie» è il nome scelto per la seconda interpretazione del Triennale Design Museum.
A valutare e selezionare i progetti migliori presentati a «ManyFactory» sarà una giuria composta da personalità di spicco del mondo culturale italiano: Oliva Rucellai, curatrice del museo di Doccia (Sesto Fiorentino); Reino Liefkes, direttore dipartimento ceramiche del V&A (Londra); Pepi Marchetti Franchi, direttrice Gagosian Gallery (sede di Roma); Luigi Serafini, artista; e Paolo Rosa, fondatore dello Studio Azzurro (Milano).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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