Era fissato per le 11 il colloquio con la moglie e il figlio, accompagnati sul posto da un cugino. L'uomo, che si era sempre preoccupato di tenere una condotta esemplare e che si trovava a Torre del Gallo da 20 giorni e insieme a altri 370 detenuti, alle 11.10 spiega alla guardia di turno nella saletta colloqui che preferisce accompagnare personalmente il figlio di 4 anni ai servizi, visto che ne ha manifestato il bisogno. «Accompagno mio figlio in bagno»: queste le sue ultime parole prima di scomparire dalla vista di tutti, prendere la via dell'uscita, imboccare il portone principale e andarsene come se niente fosse, confondendosi con gli altri familiari dei detenuti in uscita dai colloqui. Subito dopo Gallucci è salito sull'automobile del cugino raggiungendo con lui e il figlio la stazione di Piacenza dove ha preso, da solo, un treno diretto al sud. Immediata, intanto, è scattata la caccia all'uomo che ha visto coinvolte direttamente Polfer di Pavia, Piacenza e Bologna, polizia penitenziaria, carabinieri e questura di Pavia.
Il cugino, come ha reso noto immediatamente
dopo la cattura il vicedirettore del Dap, Emilio Di Somma, è tornato nel carcere per riaffidare il piccolo alla madre che, nel frattempo, era stata bloccata. Ed è stato poi fermato e sottoposto a serrato interrogatorio. Risultato: l'uomo ha rivelato tutte le intenzioni dell'evaso permettendo, così, alla Polfer di Bologna di catturare Gallucci alla stazione di Centrale del capoluogo emiliano dopo averlo bloccato lungo un sottopassaggio della stazione. Si era cambiato d'abito ma l'identikit diffuso da Piacenza in poi ha dato i suoi frutti. Fermato ha provato a far finta di non capire il perchè. Ma condotto negli uffici ha ammesso tutto quasi subito ed è stato arrestato. Arrestato ieri alle 17 anche Massimo Paolillo, il cugino di Gallucci, da mobile e polizia penitenziaria di Pavia: per procurata evasione e favoreggiamento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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