Cronache

Portafogli «in rosso» per le Coop rosse

In pratica nella regione non c’è concorrenza e a Genova il Comune cerca di non far costruire nessuna struttura che possa togliere mercato

Portafogli «in rosso» per le Coop rosse

Fabrizio Graffione

La società Gamma, che per conto della Carrefour aveva presentato il progetto a Fegino di un nuovo ipermercato, torna alla carica. Ieri mattina i rappresentanti del gruppo hanno illustrato la decisione della Corte dei Conti che, ribaltando quella del Tar della Liguria, ha dato torto al Comune protagonista di una bocciatura del mega progetto. Si apre così uno spiraglio per gli oltre seicentomila utenti del bacino genovese che hanno sempre più il portafoglio in «rosso» anche a causa della mancanza di concorrenza nel settore.
Oggi gli ipermercati Coop esistono a Bolzaneto, Carasco, Sarzana e Savona. In sostanza il colore rosso regna ovunque in riva al mare e detta legge sui prezzi che spesso non sono concorrenziali rispetto al supermercato sotto casa. A confermarlo è anche un'autorevole servizio realizzato dal quotidiano economico-finanziario Il Sole 24 Ore che, alcuni mesi fa, aveva battuto a tappeto gli ipermercati italiani confrontando prezzi e servizi. Dall'accurata ricerca effettuata dagli inviati del Sole, è risultato che la situazione dei prezzi liguri era più alta rispetto a quella di altre regioni per colpa del «non ottimale sistema distributivo». In pratica, significa per mancanza di concorrenza. Un dato confortato anche dall'ultimo tentativo di «avance» al Comune presentato lo scorso inverno da un colosso tedesco che aveva richiesto di realizzare un ipermercato nel tessuto genovese ricevendo, tuttavia, un secco «niet» da palazzo Tursi. Così come il gruppo Finiper, titolare del marchio Iper, che negli anni scorsi è stato «costretto» ad emigrare ai confini di Genova e della Liguria costruendo addirittura tre ipermercati a Serravalle Scrivia, Pozzolo Formigaro e Tortona. Scelte strategiche, forse, ma resta il fatto che, se da una parte il mercato genovese fa gola sia ai francesi sia ai tedeschi, sia ai gruppi italiani, a fare da padrone sul territorio da La Spezia a Ventimiglia è soltanto la Coop. A rimetterci, quindi, è il mercato degli utenti, «strangolati» dai prezzi alti.
«Sono gravissime - afferma Sandro Biasotti - le sconcertanti dichiarazioni di Cordazzo, presidente delle Coop, che manifestano una totale arroganza nel definire la Liguria proprietà loro a cui bisogna bussare per chiedere permesso per entrare. Ancor più grave è l’affermazione nella quale si insinua che per poter lavorare a Genova bisogna avere dei rapporti con la pubblica amministrazione, testimoniando di fatto i legami tra il centrosinistra e le Coop. Mi auguro che il sindaco Pericu smentisca le affermazioni di Cordazzo». Secondo Biasotti, inoltre, presto la Coop aprirà un altro centro commerciale alla Spezia.
Una peculiarità del progetto Carrefour, come hanno illustrato ieri i rappresentanti della società Gamma, sarebbe proprio quello di realizzare una nuova viabilità e nuovi parcheggi insieme a quello di una bonifica dell'area dismessa di Fegino. In sostanza, un completo recupero dell'area urbana «ex Continental italiana».
«Chiediamo che sia aperta una conferenza dei servizi e di potervi partecipare - ha sottolineato il presidente della Gamma, Franco Cardinali - il nostro progetto è in grado di riqualificare una zona abbandonata». Cardinali ha poi mostrato i disegni che prevedono, fra l'altro, la realizzazione di un'area verde di 25 mila metri quadrati.
«Siamo pronti anche a farci carico della spesa per la modificazione della viabilità - ha concluso - avviando un dialogo costruttivo con l'amministrazione comunale».
L'assessore alla attività produttive Mario Margini, dal canto suo, ha precisato che la sentenza del Consiglio di Stato riguarda la procedura di esame del progetto, non il pronunciamento del Comune sulla sua fattibilità.


«È un problema di metodo e non di merito: il Consiglio di Stato non ha infatti contestato il no al Carrefour, ma solo l'iter attraverso il quale ci si è arrivati - ha spiegato - Se la società ripresenterà il progetto lo riesamineremo secondo i criteri indicati dalla sentenza, ma i vincoli di carattere urbanistico e commerciale non cambieranno».

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