da Milano
Unipol è una compagnia di assicurazione quotata in Borsa. Ma sono molte altre le suggestioni che è capace di evocare. Complice lintreccio tra le coop rosse (che la controllano), il manager che la guidava (Giovanni Consorte), la scalata alla Bnl (fallita), e i politici coinvolti (DAlema, Fassino).
In ogni caso è una delle blue chip di Piazza Affari. E nelle ultime due sedute ha ceduto il 6%. Latteso recupero ieri non cè stato. Anche per la brutta giornata del mercato, le azioni sono scese dello 0,8% a 2,35 euro. E questo dopo lo scivolone di più del 5% di venerdì scorso.
Succede che qualche analista sospetti che nel bilancio della compagnia possa saltare fuori un potenziale «buco» di 170-180 milioni. Con maggiore precisione, si tratterebbe di svalutazioni effettuate su obbligazioni strutturate, sulla cui natura non esistono molte informazioni.
È da venerdì che gli analisti finanziari si interrogano sulle perdite potenziali - 500 milioni - annunciate il giorno prima e relative a investimenti in strumenti penalizzati dallandamento del mercato. Secondo alcune simulazioni, che hanno incrociato landamento dei tassi (in salita) con il portafoglio obbligazionario a tasso fisso del gruppo (poco meno di 13 miliardi), la perdita in conto capitale ammonterebbe a 300 milioni. Il resto (per arrivare a 500) deriverebbe dunque da prodotti alternativi che, al netto di riallineamenti su azioni per 20-30 milioni, ammonterebbero dunque a 170-180 milioni.
Si tratterebbe di uneredità della precedente gestione: prodotti che hanno reso molto nei primi anni, per poi declinare. Lattuale amministratore delegato Carlo Salvatori è alle prese con la loro «demolizione». Ma non è ancora chiaro, alla fine del percorso, quale sarà la sorpresa per gli azionisti Unipol.
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