Porte aperte di Prodi ai clandestini: tutti in regola

Il ministro alla Solidarietà sociale Ferrero: sanatoria totale. Aboliremo i Centri di permanenza temporanea

Emanuela Fontana

da Roma

La legge Bossi-Fini sull’immigrazione verrà «rottamata». Ma sarà messa nel cassetto anche la Turco-Napolitano, scritta a due mani dall’attuale presidente della Repubblica e dalla ministra della Salute Livia Turco. Il centrosinistra scriverà infatti una nuova legge sulla materia che prevederà probabilmente il permesso di soggiorno a chi ha trovato un lavoro, una regolarizzazione che potrebbe interessare fino a 500mila stranieri clandestini. E il diritto di voto per gli immigrati. Sembra essere questo il punto su cui tutti sono d’accordo: «Credo che siano fondamentali e urgenti - ha dichiarato il ministro Turco in un’intervista a Stranieritaliani.it, il sito degli immigrati - una riforma della legge sulla cittadinanza e il diritto di voto. È indispensabile che i partiti politici promuovano leadership di immigrati». È l’anticipazione di una delle prime mosse del governo in materia di immigrazione.
Ma altri punti sono ancora in alto mare: ad accendere il dibattito saranno i cpt, i centri di accoglienza temporanea decisi per le identificazioni dei clandestini proprio dalla legge Turco-Napolitano nell’ambito del trattato di Schengen. Il neoministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ha già chiarito il suo pensiero: «I cpt vanno superati. Non è possibile detenere persone per ragioni amministrative». «Superati» era la parola inserita anche da Romano Prodi nel suo programma, dove però ai cpt sono riservate solo tre righe. Ma su questo aspetto i modi di pensare sono piuttosto lontani: Ferrero ha già lasciato intendere di voler chiudere i centri. Nella nuova maggioranza c’è un’evidente difficoltà nell’accogliere questa proposta, che andrebbe contro l’Europa e anche contro il pensiero di Napolitano, che l’estate scorsa attaccò duramente il governatore pugliese Nichi Vendola e la sua proposta lanciata da Bari di chiudere i cpt, «i lager». Un’idea e un paragone «da irresponsabili», aveva protestato Napolitano e aggiungeva pur criticando la gestione dei centri: «Non c’è alcuna proposta se non quella di chiuderli senza sostituirli con nulla».
Eppure la sua legge verrà superata, come i cpt. Lo spiega la ministra Turco nell’intervista: «Bisogna rottamare la Bossi-Fini e scrivere una nuova legge sull’immigrazione migliorando quella del centrosinistra che comunque costituisce un ottimo punto di partenza». Ma una parte della coalizione chiederà un cambiamento piuttosto radicale della 40/98. Sempre sul sito stranierinitalia l’onorevole dei Verdi Tana De Zulueta chiarisce: «Io sono per il superamento dei cpt, e quindi per la chiusura. Credo che essi rappresentino soltanto uno strumento demagogico». La Turco-Napolitano, sostiene, era una legge che aveva un certo numero di difetti: «Facendo un’analisi della Bossi-Fini la considero una sovrapposizione peggiorativa della precedente Turco-Napolitano: sostanzialmente ne ha esasperato i difetti già presenti».
Tra le novità della nuova legge sull’immigrazione ci saranno anche, come ha anticipato Ferrero, la possibilità di regolarizzare gli immigrati che per un anno rimangono in Italia con il visto turistico. Se trovano un impiego in questo lasso di tempo, ottengono il permesso di soggiorno. Sarebbe un permesso di soggiorno «ad personam», come lo definisce Livia Turco nell’intervista. Stranierinitalia calcola che solo con questo sistema si consentirà la «regolarizzazione di centinaia di migliaia di lavoratori clandestini. Non meno di 300mila (ma probabilmente anche 500mila) se si considera il numero delle domande presentate alle Poste in occasione del decreto flussi. Un’autodenuncia dovrebbe essere sufficiente per uscire dallo stato di clandestinità».

Lo ha chiarito negli scorsi giorni il neo ministro Ferrero: «Se un lavoratore immigrato, in nero, denuncia la sua condizione deve poter essere regolarizzato. Chi ha un lavoro, si mantiene e contribuisce all’arricchimento del Paese, deve poterlo fare».

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